Il Mondiale di Qatar 2022 in inverno, scontenta soprattutto i maggiori club europei, che avrebbero preferito l’anticipo della manifestazione in primavera (tra aprile e maggio) per non sconvolgere troppo la programmazione stagionale 2022-23. Karl Heinz Rummenigge, presidente dell’Eca, nei giorni scorsi, ha lanciato la provocazione di un “risarcimento”, a compensare in qualche modo il disagio provocato ai club dalle inusuali date nelle quali, probabilmente, si terrà la manifestazione in Qatar. Secondo il quotidiano inglese Daily Mail, la FIFA infatti starebbe pensando addirittura di triplicare la cifra che è stata destinata alle società europee nell’ultimo mondiale brasiliano, nel tentativo di assicurarsi il placet definitivo delle big del vecchio continente e confermare lo svolgimento invernale. Ben 135 milioni di sterline.
Valcke smentisce ma le discussioni proseguono
Parlando in una conferenza stampa a Doha, il segretario generale della Fifa Jerome Valcke aveva in realtà smentito l’ipotesi di un risarcimento: “Perché stiamo parlando di un risarcimento? Perché dovremmo chiedere scusa ai club? Abbiamo un accordo con i club di cui sono i beneficiari. 40 milioni di dollari (26 milioni di euro) nel 2010 e 70 milioni di dollari (61,84 milioni di euro) nel 2014“. In Inghilterra, tuttavia, importanti personalità legate al mondo del calcio ritengono che l’ECA, guidata proprio da Karl-Heinz Rummenigge, abbia già discusso un aumento del compenso che i club riceveranno per liberare i propri giocatori per il torneo in Medioriente.
La Uefa appoggia l’inizio a fine novembre
La possibilità di triplicare la cifra del 2014, seppur si tratti pur sempre di un’ipotesi in cerca di conferme, potrebbe esser discussa nella prossima riunione del Comitato Esecutivo della FIFA. In questo senso, filtra anche il “sospetto” che la UEFA, che, alla fine, pare appoggi la data del 23 dicembre per la finale della Coppa del mondo, abbia preso parte alle discussioni per proteggere i propri interessi: su tutto, lo svolgimento della Champions League. L’organo di governo presieduto da Michel Platini avrebbe infatti sottolineato come un Mondiale alla fine di novembre possa essere il giusto “compromesso” affinché anche l’edizione dell’ex Coppa Campioni 2022-23 non subisca troppi scossoni a livello di organizzazione e di calendario. Si tratta però di una vera e propria impresa: la fase più “calda” e intensa della Champions è proprio quella a cavallo tra i mesi di settembre e dicembre, con sfide incrociate spesso ogni due settimane. Trovare una soluzione non sarà semplice.