Ancora guai in casa Barcellona e, in particolare, per il presidente del club catalano Josep Maria Bartomèu. Come ha scritto C&F in passato, le grane per il numero uno blaugrana non sarebbero finite. L’Ufficio del Tribunale Nazionale ha chiesto infatti al giudice Ruz di avviare la procedura nei confronti del presidente del Barça per un reato fiscale legato al 2014, in seguito al mancato pagamento da parte della società spagnola di 2,6 milioni di euro legati al trasferimento del brasiliano Neymar in Catalogna. Un caso spinoso, per il quale il club ha già pagato al tesoro 13,5 milioni per rettificare la situazione.
Bartomèu a conoscenza dei “fatti” con un ruolo sostanziale
Il procuratore José Perals ha sollecitato Ruz in una lettera in cui si considera che “non c’è dubbio” che Bartomeu “ha partecipato ad alcuni eventi con apparente evidenza di criminalità” e che certi “pagamenti sostanziali” dovevano essere “autorizzati dal presidente del club con la sua firma”. In ballo i 5 milioni di euro che il club avrebbe dovuto pagare entro il 30 gennaio 2014 per l’acquisto di Neymar e dai quali si è poi prodotta l’evasione. In precedenza Bartomèu, aveva puntato il dito contro Sandro Rosell, ex numero uno del club, additato come unico responsabile della vicenda: tuttavia, secondo il pubblico ministero, Bartomèu era a conoscenza dei fatti ed ha avuto un ruolo sostanziale al fine di “ridurre il costo derivante dalla firma del giocatore”.