Mentre dalla Cina il gruppo Wanda del tychoon Wang Jianlin fa sapere di ritenere eccessiva la valutazione di 1 miliardo di euro attribuita dalla Fininvest al Milan, in casa rossonera si continua a lavorare al progetto del nuovo stadio. Un progetto che nella visione della dirigenza del club è fondamentale per attirare nuovi soci che affianchino la holding della famiglia Berlusconi nel capitale e che, in prospettiva, possano subentrare in un secondo tempo nel ruolo di azionisti di maggioranza.

Su questo fronte, secondo il quotidiano finanziario MF, il Milan non si sarebbe fermato alla presentazione del progetto stadio alla Fondazione Fiera Milano ma avrebbe a messo a punto un piano finanziario dettagliato per rendere sostenibile l’iniziativa del valore di circa 300 milioni di euro per le casse e il bilancio del club.

Questo piano, che vedrebbe anche il coinvolgimento di investitori terzi, prevede la costituzione da parte della società rossonera di un veicolo societario (newco) che si farà promotore dell’opera e che, una volta realizzata, ne avrà la proprietà.

Il piano per finanziare la costruzione del nuovo stadio

La società di nuova costituzione dovrebbe avere mezzi propri per circa 100 milioni, ma la dotazione di capitale non sarà portata esclusivamente dal Milan. Il piano prevede infatti che il club rossonero si faccia carico solo di una parte della dotazione iniziale, mettendo sul piatto circa 25-30 milioni. La quota restante dovrebbe arrivare da una serie di investitori istituzionali che rileverebbero quote della newco versando i  70-75 milioni rimanenti.

Gli ulteriori 200 milioni necessari alla costruzione dell’opera sarebbero invece reperiti dalla newco attraverso un finanziamento da parte di un pool di banche, che vedrebbe capofila Intesa Sanpaolo.

Dal punto di vista finanziario, un’operazione così congegnata, limiterebbe l’impatto sui precari conti della società guidata da Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Oltre a un esborso di cassa contenuto, infatti, il fatto che il Milan avrà solo il 25-30% della società proprietaria dello stadio consentirà al club, che al 31 dicembre 2013 (ultimo bilancio disponibile) aveva una posizione finanziaria netta negativa di circa 250 milioni, di non consolidare il debito acceso per finanziare l’opera.

I colloqui tra il Milan e le Generali

Tra gli investitori sondati dal Milan, secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario, ci sarebbe anche il gruppo Generali. La compagnia triestina ha tuttavia fatto sapere attraverso un portavoce di non essere interessata a partecipare al progetto, anche se nelle settimane scorse alcuni colloqui sull’iniziativa ci sarebbero effettivamente stati.

Stadio Milan, rimane aperto il toto-area

Resta ancora da capire dove sorgerà il nuovo impianto. Nei giorni scorsi la società rossonera ha infatti presentato una manifestazione d’interesse alla Fondazione Fiera Milano per costruire il nuovo stadio in zona Portello ed entro marzo si saprà se il progetto del Milan avrà la meglio sulle altre proposte di riqualificazione dell’area presentate. Non è dunque detto che sia il Portello a ospitare il nuovo stadio, anche perché, secondo alcuni esperti del settore, l’area non è sufficientemente ampia per accogliere lo stadio e le opere accessorie. Il toto-area è dunque ancora aperto e, sempre secondo MF, non è detto che il nuovo impianto possa alla fine essere costruito sui terreni delle stesse Generali nel quartiere di City Life. Sempre che il colosso assicurativo, che è anche un big del reale estate, decida di non procedere alla costruzione della terza torre.

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