In settimana l’avvocato d’affari Roberto Casati ha sostituito nel consiglio di amministrazione dell’Inter Carlo D’Urso, deceduto qualche settimana orsono

Casati, come in precedenza D’Urso, rappresenta uno dei tre componenti il cda nerazzurro in rappresentanza di Massimo Moratti che detiene il 30% circa del club. Insieme a Casati, il banchiere di investimento Alberto Manzonetto e il presidente di Banca Leonardo Gerardo Braggiotti compongono ora il triumvirato che rappresenta il petroliere milanese nel cda

Come D’Urso anche Casati è un avvocato d’affari tra i più importanti in Italia. Casati, infatti, è un partner residente presso l’ufficio di Milano dello studio legale internazionale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, oltre che storicamente legato alle questioni di casa Moratti. Non a caso è stato lui l’advisor legale della Internazionale Holding di Massimo Moratti nella cessione del 70% dell’Inter alla cordata indonesiana capeggiata da Erick Thohir nel 2013. Non solo, ma anche agito come advisor legale della Angelo Moratti Sapa, la holding dei Moratti con cui la famiglia milanese controlla la Saras, nella cessione di una quota della stessa Saras al colosso russo Rosneft.

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Un curriculum d’eccezione

Infatti Casati si occupa in prevalenza di operazioni straordinarie in ambito societario, finanziario e del diritto commerciale comunitario e internazionale. Ha una consolidata esperienza in fusioni e acquisizioni pubbliche e private italiane e transnazionali, nonché in joint venture. Si occupa inoltre attivamente di arbitrati internazionali, sia come consulente legale che in qualità di arbitro. Ha partecipato ad alcune tra le più grandi operazioni italiane di M&A e di joint venture. Ha recentemente assistito Whirlpool Corporation nell’acquisizione di Indesit; Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano nell’offerta pubblica iniziale di Anima Holding e in merito ai patti parasociali stipulati in relazione alla loro partecipazione in quest’ultima; Falck Renewables nella cessione del 49% di società cui fanno capo sei impianti eolici operativi nel Regno Unito a Copenhagen Infrastructure; Alpha Associati nella vendita di Rhiag Inter Auto Parts Italia ad Apax Partners; Qatar Holding nella joint venture con Fondo Strategico Italiano per la costituzione di “IQ Made in Italy Investment Company

Ha inoltre assistito Mediobanca nell’acquisto di una partecipazione in Ferretti e, successivamente, Ferretti Holding nella vendita del gruppo a SHIG-Weichai Group; Petronas nell’acquisizione di FL Selenia; i soci di controllo nella nella vendita di una partecipazione di minoranza in Technogym. Ha assistito ABN AMRO nell’offerta pubblica di acquisto delle azioni di Banca Antonveneta e Hypovereinsbank nella fusione con Unicredito Italiano.

Casati, riconosciuto tra i migliori avvocati in Corporate Governance da Who’s Who Legal, è entrato a far parte di Cleary Gottlieb nel maggio 2004 come partner. Ha conseguito una laurea in giurisprudenza  presso la Columbia University School of Law nel 1978, e un Master in diritto presso la University of Michigan Law School nel 1974. Si è laureato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano nel 1970. Prima di entrare a far parte dello studio, l’Avv. Casati era il senior partner italiano e uno dei tre responsabili della Global Corporate Practice di Allen & Overy. Nel 1981 è stato tra i cofondatori dello studio Brosio, Casati e Associati, di cui è stato partner fino al 1998 anno della fusione con Allen & Overy.

Un cda con nomi roboanti

Nicola Volpi
Nicola Volpi

Quello di Casati è l’ultimo di board che presenta nomi roboanti dell’alta finanza italiana. La cordata indonesiana, che controlla il 70%, ha nominato oltre il presidente Erick Thohir, il suo socio Handy Soetedjo, il ceo del club Michael Bolingbroke e Grant Ferguson. Ma in sostituzione di Thomas Shreve in novembre è stato nominato Nicola Volpi, ex amministratore delegato di Permira, una delle maggiori società di private equity nel Vecchio continente. Moratti, che detiene il 29,5% dell’Inter, ha dal canto suo nominato Alberto Manzonetto, banker di Four Partners (la boutique finanziaria che da anni cura i suoi interessi personali), ma anche Gerardo Braggiotti, oggi presidente di Banca Leonardo ma in precedenza storico top manager di Lazard e di Mediobanca ai tempi di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi, con cui litigò sbattendo la porta della banca d’investimento

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