Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il direttore generale della Lega di A, Marco Brunelli, si sono riuniti negli uffici della Federcalcio per capire se esiste una strada percorribile per salvare il Parma Fc e l’intero campionato di Serie A.
“Noi stiamo facendo il massimo per salvare il nome della città. Penso che sarebbe anche un bel segnale il fatto che, se una società va male, fallisce e si riparte dalle regole condivise, ma stiamo cercando di tutelare l’immagine della città“, ha detto a fine incontro Pizzarotti. Oggi Tavecchio andrà a Collecchio a presentare il “piano di salvataggio” della Figc ai giocatori del Parma, per convincerli almeno a scendere in campo nella prossima gara di campionato. La strategia della Figc si divide in due fasi. La prima prevede di traghettare il Parma fino al 19 marzo, giorno in cui è fissata l’udienza per la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. Tavecchio per le gare del club gialloblù contro Atalanta e Sassuolo, come spiegato stamane dalla Gazzetta dello Sport, avrebbe trovato un nuovo sponsor, l’Errea, l’azienda di abbigliamento sportivo, già sponsor tecnico del Parma e della Lega Nazionale Dilettanti, che metterebbe sul piatto circa 100 mila euro. Trovati i soldi, andrà concordato con il Comune in quale veicolo farli transitare per coprire le spese dello stadio e degli steward.
Salvataggio Parma, la fase due è la più ostica
La fase due è quella di ottenere il massimo contributo possibile dalle società, almeno 5-6 milioni dei 10 necessari a coprire tutte le spese, e con l’impegno a garantire quel tesoretto convincere i giocatori a rinunciare a parte degli stipendi fino al termine della stagione. Si parla di autotassazione. Tutte le società di A sborseranno almeno 200-300 mila euro a testa da consegnare al curatore fallimentare per permettere ai gialloblù di arrivare alla fine del campionato. L’unico problema è convincere tutte le società di serie A e per questo motivo domani “il piano Parma” sarà all’ordine del giorno in via Rosellini. Scartato, invece, almeno per il momento l’idea di costituire un fondo gestito dalla Federcalcio. “I colleghi di questo fantascientifico personaggio (Manenti, ndr ) trovino il modo di salvaguardare la regolarità del campionato”, ha tuonato il presidente del Coni Malagò.