sponsor tecnici quarti Coppe europee

Occupata da un processo di selezione che dovrà trovare il sostituto di Herbert Heiner, CEO e dimissionario nel 2017, per Adidas, i risultati economici del 2014 non sono stati esaltanti. Tuttavia, per quest’anno, la multinazionale tedesca conta di risollevarsi e si auspica una ripresa a breve/medio termine grazie ad un aumento delle vendite ad una sola cifra.

Utile netto in calo del 38%

Nel 2014 infatti la nota firma bavarese ha viaggiato con un utile netto pari a 490 milioni di euro, il 38% in meno rispetto all’anno economico precedente (787 milioni). Tra le ragioni della flessione, la crisi russo-ucraina, che  intaccato le potenzialità di un mercato strategico per l’espansione dei fatturati, e la diminuzione delle vendite del 24% della sua controllata Taylor Made (società da 1,3 miliardi di fatturato annuo), specializzata nella produzione di materiale tecnico per il golf. L’utile infatti, in previsione, avrebbe dovuto essere compreso tra gli 830 e i 930 milioni di euro ed invece si è fermato a 568 milioni. Non solo: anche la cessione di Rockport (per 280 milioni a una nuova società formata ad hoc da Berkshire Partners e New Balance) ha contribuito ad un negativo di 140 milioni nel quarto trimestre.

Adidas annuncia un aumento delle vendite per il 2015
Tuttavia, le vendite sono cresciute del 2,3% (a 14,530 miliardi di euro), e le perdite nel mercato Usa si sono ridotte di quasi tre punti percentuali, da 7 dei primi 9 mesi al 4,2%. Proprio in Usa, Adidas deve guardarsi dall’esplosione di Under Armour, che bracca la firma teutonica per strappargli la posizione d’onore dietro all’indiscussa dominatrice Nike. Ma non tutto è in salita: nonostante tutto, i vertici del brand tedesco hanno annunciato una crescita dei ricavi del 5% e una lenta ma costante ripresa.
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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.