E’ un Ariedo Braida a tutto campo quello che, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, parla di passato e presente, di Milan e Barcellona. A Milano infatti, Braida ha lasciato il cuore ma è dalla Catalogna che è ripartita la vita dell’ex ds rossonero, di nuovo in un club di primissimo piano che vuole riportare alla vittoria.

“Il Milan rimane sempre un top club”

“Il Milan ce l’ho nel cuore -dice Braida- è sempre una grande societa’ anche se non e’ in un bel momento ma ha tutte le potenzialità per ritornare in futuro. In passato ha acquisito i migliori campioni che c’erano in circolazione, da Van Basten a tutti gli olandesi e poi Desailly, Boban, Savicevic, Weah, Shevchenko, Kakà, Thiago Silva”.

Del passato, invece, lui è stato uno dei grandi artefici: insieme ad Adriano Galliani, Braida ha portato a Milano grandi campioni e giocatori che, in rossonero, si sono consacrati a livello mondiale. Uno su tutti, Andrij Shevchenko: “Avevo visto giocare Shevchenko e mi era piaciuto tantissimo, aveva una forza nelle gambe esplosiva come Gullit – ricorda – Andai a vederlo con Galliani e non toccò palla, Galliani mi diede del matto. Andai poi a Kiev e gli feci avere una maglia del Milan dicendogli che con quei colori avrebbe vinto il Pallone d’Oro“.

Da allora, però, sono cambiate tante cose. Il nostro campionato all’estero viene apprezzato sempre meno, conferma Braida, anche se sottolinea che “in Italia magari non si gioca benissimo, penso sia sempre difficile giocare in serie A. Molti giocatori che arrivano dall’estero, dove non trovavano spazio, poi magari qui esplodono, come Salah“.

Sul Barcellona e la permanenza in Spagna di Messi

Braida ammette: “Barcellona è un posto magnifico, straordinario, una società organizzata in maniera splendida, che ormai ha dei numeri pazzeschi. Hanno più di 500 milioni di ricavi e puntano ad arrivare a 600, è la squadra che ha più tifosi in Europa e nel mondo. Il museo è visitato da più di un milione di persone all’anno e a Barcellona-Rayo Vallecano c’erano 87.151 spettatori paganti, sono numeri impressionanti“.

In questi mesi ha tenuto banco l’ipotesi che Messi potesse lasciare il club. “E’ un’icona del calcio mondiale, un giocatore straordinario. Al presidente ho detto che è un extraterrestre e penso e spero che sia inavvicinabile per gli altri club anche se bisogna stare molto attenti. Ci sono questi nuovi investitori che hanno risorse infinite, lui ha una clausola rescissoria da 250 milioni di euro che per certi personaggi non è insuperabile. Ma Messi al Barcellona è molto amato da tutti, se cambiasse squadra farebbe un grande errore, dovrebbe ripartire da capo anche se è un campionissimo”.

Braida, il caso Neymar non spaventa

Infine, Braida puntualizza sul caso Neymar, una vicenda che rischia di mettere in guai seri il club catalano. In Spagna si dice che l’accusa potrebbe addirittura richiedere l’esclusione dalla Liga per la società spagnola per la presunta frode ai danni del Fisco: “Non credo ci siano problemi di quel tipo, sono sempre cose antipatiche ma si risolveranno”, dice fiducioso l’ex ds del Milan.

 

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.