Michel Platini vinse la Champions League – o meglio, la Coppa dei Campioni – con la Juve esattamente trent’anni fa, nello sciagurato Heysel di Bruxelles. Ora da presidente della Uefa – intervistato da Tuttosport – vede la possibilità che i bianconeri arrivino di nuovo in fondo alla competizione più bella d’Europa: “Quest’anno la Juve sta disputando una grande stagione anche a livello europeo e potrebbe essere la volta buona. Vediamo”. Poche parole, ma buone, per il suo ex club. D’altronde Platini, capo del calcio europeo, può sbilanciarsi solo fino a un certo punto nei pronostici e negli endorsement. E nonostante la bella vittoria contro il Dortmund, è chiaro anche a lui che alla Juve manca ancora qualcosa (non certo un buon sorteggio) per arrivare tra i top team europei.
Tra le migliori 8 d’Europa non c’è però (né in Champions né in Europa League) una squadra inglese. Per Platini è “una questione di cicli, l’ho sempre detto. L’anno scorso nella finale di Champions – ha detto l’ex numero 10 della Juve – c’è stato il derby spagnolo e andando indietro nel tempo c’era stato quello inglese e prima ancora quello italiano”. Chissà che non tocchi presto di nuovo a noi avere due club nella partita più importante dell’anno. Ma forse la dose di ottimismo di Platini per questo sogno non basta.
Potrebbe bastare invece la semifinale di Champions, se la Juve dovesse battere il Monaco nel doppio confronto sorteggiato a Nyon venerdì scorso, per far toccare al club presieduto da Andrea Agnelli i 300 milioni di euro di ricavi, come spiegato da Calcio&Finanza in un articolo dei giorni scorsi. Il progetto del presidente bianconero è quello di portare la Juve tra le prime 5 squadre europee per ricavi nei prossimi 4-5 anni. Un obiettivo che dipenderà molto dai successi europei della squadra, che già quest’anno otterrà un’enorme spinta dai premi Uefa e dal market pool che dovrà dividersi solamente con la Roma.