Doccia gelata per la Juventus sul progetto Continassa, l’iniziativa immobiliare avviata dal club presieduto da Andrea Agnelli sull’area adiacente lo Juventus Stadium, dove dovrebbe sorgere il nuovo centro di allenamento della prima squadra, la nuova sede sociale, un albergo e un polo commerciale di servizi e di intrattenimento innovativo. Un progetto che rappresenta un fiore all’occhiello per il club bianconero, ma che rischia di rimanere sulla carta considerato che, diversamente dai piani di Andrea Agnelli e del cfo Aldo Mazzia, non si trovano infatti soggetti terzi disponibili ad investirvi.
Lo schema predisposto per l’operazione prevede infatti che l’area della Continassa, che la Juventus ha rilevato dal Comune di Torino (il club bianconero ha acquisito il diritto di superficie per 99 anni, rinnovabili), venga conferita (o in alternativa ceduta) ad un fondo immobiliare che dovrebbe farsi carico dello sviluppo dell’opera, il cui costo complessivo ammonta a circa 92 milioni di euro.
Per costituire il fondo il club presieduto da Agnelli si era in un primo tempo rivolto alla Sgr (società di gestione del risparmio) di Beni Stabili, uno dei principali operatori immobiliari italiani di proprietà del patron della Luxottica, Leonardo Del Vecchio.
Ma Beni Stabili Sgr, che nel frattempo si è fusa con Polaris Sgr della Fondazione Cariplo e Investire Immobiliare di Banca Finnat della famiglia Nattino, non ha centrato il primo obiettivo fissato, ovvero la ricerca del capitale (equity) a supporto del fondo, tra 40 e 50 milioni. E non essendoci investitori disposti a rischiare di tasca propria sul progetto immobiliare della Juventus, anche le banche che avrebbero dovuto finanziare l’opera per il restante 50% si sono messe in stand-by.
L’uscita di Beni Stabili dal progetto, come scrive il quotidiano finanziario MF, ha portato con sé un altro problema che indirettamente coinvolge anche la Juventus. La Sgr aveva infatti già trovato un accordo per la realizzazione della Continassa con l’azienda di costruzioni Ics di Claudio Salini, che ora punta a fare valere i propri diritti ricorrendo eventualmente alle vie legali.
Già da qualche settimane le parti in causa e i rispettivi avvocati starebbero valutando la situazione per cercare di definire il tutto. Dal canto suo, secondo indiscrezioni, la Juventus sosterebbe che nel contratto siglato ci sia una clausola sospensiva legata alla durata del contratto in essere con Beni Stabili. Per il club di Andrea Agnelli l’accordo è scaduto e quindi la Ics non dovrebbe vantare alcun diritto.
Il Tottenham sta per costruire uno stadio da 63 mila posti e 400 milioni di euro di investimento , il Lione sta per inaugurare uno stadio da 350 milioni. La famiglia agnelli-elkann, e tutto l’esercito di cortigiani stipendiati o meno (ma sempre con la convenienza personaele dif are propaganda per sudditanza o comunque per avere vantaggi personali) nelle varie redazioni e anche, purtroppo, nella tifoseria, invece han fatto passare un progetto ridicolo , lasciando stare tutti gli errori architettonici commessi come i tiranti e le barriere,visto i ricavi conseguenti annuali della struttura,per le esigenze di un club come la Juventus da poco più di 120 milioni di euro complessivi anche della concessione per 99 anni dei terreni. Quando la Juventus grazie a questo nei prossimi 10 anni a stento potrà passare il girone di Champions e fermarsi agli ottavi-quarti sempre che non trovi uno dei primi 10 club europei per fatturato al sorteggio, cosa dirà andrea agnelli? che la colpa è della Lega o di qualcun altro senza peraltro fare nomi e cognomi come sempre è stato per lui e per i componenti della sua famiglia?
Hanno costruito 2 volte uno stadio in mezzo al deserto in una delle zone più degradate del Piemonte. Su quale base un soggetto privato dovrebbe ivnestire in un’area del genere malcollegata anzi per nulla collegata tramite mezzo pubblico su ferro col resto della città e del territorio sub urbano? Lo Juventus stadium di fatto è l’unico stadio di recente cotruzione in Europa di un top club chenon ha un collegamento con metropolitana o comunque su rotaia.E la società si è vantata anzi lo fa ancora sul sito ufficiale ribaltando la realtà ,ovvero di aver atttuato un progetto di assoluta sostenibilità a livello europeo perchè ha riciclato 1 milione di euro di materiali dal vecchio delle alpi. La presa in giro all’ennesima potenza.pensano che i tifosi della Juventus son tutti stupidi.
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Corrisponde al vero il fatto che Accademia SGR è subentrata a Beni Stabili SGR nella realizzazione del fondo immobiliare che avrà la proprietà e dovrà curare lo sviluppo della Continassa. Questo non significa che gli investitori, e quindi i fondi, ci siano già. Accademia SGR dovrà infatti cercare sottoscrittori per le quote del fondo immobiliare disponibili a mettere capitali propri per finanziare la realizzazione del progetto Continassa.
Buongiorno C&F,
volevo fare una domanda, anche se so che potrebbe richiedere una risposta molto lunga.
Come mai in Italia facciamo così fatica a trovare degli investitori?
Insomma è possibile che un club come la Juventus non abbia ancora trovato uno sponsor per cedere il naming rights dello Stadium e ora non trovi degli sponsor per questo meraviglioso progetto?
I problemi sono solo legati al numero/valore dei tifosi all’estero, al brand, ecc.., o a dei problemi strutturali del calcio italiano?
In buona sostanza… con questo sistema-calcio, la Juve può ambire ad essere un’ “isola felice” o sarà per sempre intrappolata alla mancanza di interesse da parte di sponsor e capitali esteri?
Ciao Francesco,
per quanto riguarda i naming rights dello Juventus Stadium, in realtà, si tratta di un falso problema per il club. La Juve ha infatti ceduto ogni diritto sulla cessione del nome dello stadio alla società Sportfive del gruppo francese Lagardère. Sportfive si è aggiudicata, per 75 milioni di euro e per i 12 anni successivi all’inaugurazione dello stadio (ovvero fino al 30 giugno 2023), il diritto esclusivo di trovare gli sponsor che legheranno il loro nome all’impianto. Insomma se Sportfive trova uno sponsor l’incasso del contratto d’affitto è interamente suo. L’unico vincolo per la società francese è che l’azienda che legherà il proprio nome allo stadio non potrà essere né un concorrente dello sponsor tecnico della Juventus (Nike), né una casa automobilistica (per via del legame tra il club e la Fiat). Quindi per usare il gergo dei banker, il club bianconero ha scambiato (swappato direbbe un trader) un flusso di cassa certo (6,25 milioni l’anno per 12 anni) rinunciando a uno variabile legato all’entità del contratto siglato con lo sponsor che darà il nome allo stadio.
Per quanto riguarda la Continassa il problema, a nostro modo di vedere, è legato alle aspettative di redditività dell’investimento da parte dei potenziali sottoscrittori del fondo immobiliare. Non avendo a disposizione i dati ufficiali (il fondo non è ancora stato costituito e non esiste un prospetto informativo) è difficile dare dei giudizi. Quando è uscita la notizia che Beni Stabili si tirava indietro, la Juve ha informalmente fatto sapere che c’è già un altro operatore del settore pronto a prendere in mano il progetto. Staremo a vedere nei prossimi mesi.
prova