Elezioni FIFA 2015.Tra i punti chiave del Manifesto elettorale lanciato ieri dal Principe di Giordania Al Hussein, candidato alla presidenza FIFA assieme al presidente uscente Sepp Blatter, Luis Figo e Michael Van Praag,  vi è la necessità di una rotazione dell’organizzazione della Coppa del mondo tra le Confederazioni e un torneo che rimanga ancorato al format tradizionale delle 32 squadre.

Elezioni FIFA 2015, il programma di Al Hussein: un Mondiale sul modello di Euro 2020

A turno infatti, secondo il programma elettorale del vicepresidente FIFA, il Mondiale deve ruotare tra ognuna delle Confederazioni, e in cui l’assegnazione rimanga tuttavia ancorata al principio della “migliore offerta” in un processo democratico e trasparente. Il Principe di Giordania, ha inoltre sottolineato la possibilità di un torneo itinerante, sul modello di Euro 2020 (ospitato da 13 nazioni). Ma per arrivare a questo “bisogna avere la mente aperta” ha insistito Al Hussein, chiosando che un Mondiale organizzato da due paesi di due Confederazioni diverse non può e non deve essere utopia.

Al Hussein mette in guardia da possibili manovre politiche

 Il 30 di maggio, il giorno dopo aver conosciuto gli esiti delle elezioni FIFA 2015, l’ente con sede  Zurigo, guidato da un nuovo presidente (sempre che non venga rieletto Blatter), prenderà una decisione in merito alla ripartizione dei posti da assegnare alle diverse Confederazioni per i prossimi Mondiali del 2018 in Russia. E con un Michel Platini che spinge per evitare una riduzione della quota da assegnare alle nazionali del Vecchio Continente, il Principe di Giordania ha messo in guardia da possibili manovre politiche che strumentalizzerebbero l’assegnazione dei posti, e l’allargamento della competizione, per un maggior sostegno in sede elettorale.

Un’indagine anche sull’assegnazione dei diritti tv per il 2026 a Fox Sports

Al Hussein ha dichiarato di voler puntare sulla trasparenza: il suo programma punta infatti a rendere noto tutto ciò che accade all’interno dell’organo di governo del calcio mondiale, senza escludere la pubblicazione del salario del presidente FIFA e dei membri del Comitato esecutivo nonché quella dei verbali dello stesso al termine di ogni riunione. Insomma, una ventata di aria fresca e un cambiamento radicale a quella che tutt’ora è una prassi consolidata e che non poche critiche ha sollevato nei confronti di una FIFA gestita unidirezionalmente da Blatter.  Infine, il Principe ha concluso dicendo di voler un’indagine sulle modalità di assegnazione dei diritti tv relativi alla diffusione televisiva del Mondiale 2026 negli Usa, finiti all’emittente Fox Sports senza una vera e propria asta formale.

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.