Ladisa non supporterà finanziariamente il Bari Calcio. Ma Paparesta, ex arbitro ora alla guida del club pugliese, al momento non si scompone. Anzi, è pronto a pagare i primi tre stipendi entro il 16 aprile. Un passaggio non di poco conto, perché senza il bonifico ai giocatori non verrebbe rispettato un criterio fondamentale per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B.
Ecco, il prossimo campionato: i soldi di Ladisa, azienda pugliese attiva nella ristorazione con oltre 25 milioni di pasti serviti l’anno, avrebbero fatto comodo nell’ottica di consolidamento del Bari Calcio, salvato dall’azionariato guidato da Paparesta dopo che la scorsa stagione il club era finito in mano al Tribunale del capoluogo pugliese, con il rischio concreto di sparire.
“Il nostro core business resta la ristorazione”
In realtà, Ladisa ha già supportato economicamente il Bari, soprattutto riguardo l’attività delle giovanili. Ma nelle ultime ore si era diffusa la voce che l’intervento dell’azienda potesse essere più “pesante”. Un comunicato ha però smentito la presunta notizia: “L’apporto di Ladisa spa al progetto Bari si è limitato - per l’attuale stagione calcistica ormai al termine – solo ed esclusivamente al sostegno del settore giovanile del club biancorosso, al fine di salvaguardare e rafforzare quei valori di passione ed entusiasmo per uno sport sano grazie allo straordinario coinvolgimento di migliaia di ragazzi di numerose scuole di calcio baresi. Il contributo di Ladisa spa a sponsorizzare iniziative a favore dello stesso settore giovanile, è avvenuto nel rispetto di una tradizione imprenditoriale che vede l’azienda, da sempre, impegnata in molteplici iniziative di carattere sociale nei territori in cui opera. Il nostro core business era e resta quello della ristorazione. Nei piani aziendali non sono previsti investimenti di diversa natura. Eventuali altri notizie sono pertanto da ritenersi destituite di fondamento”.
Paparesta tranquillizza tutti
L’uso del passato in relazione al sostegno al settore giovanile fa credere che Ladisa possa lasciare definitivamente il Bari. Ma Paparesta è sereno: “I tifosi stiano tranquilli, non ci sono problemi. Siamo in grado in ogni caso di recitare da protagonisti anche per la prossima stagione. Ovvio che se si dovesse avvicinare un imprenditore serio, con delle grosse disponibilità economiche, io lo prenderei in considerazione per il bene della squadra della quale sono anche tifoso”. Una tranquillità che deriva anche dall’anticipi dei soldi di Infront, oltre che dagli incassi dal botteghino, visto che allo stadio il sostegno dei tifosi non manca. Ora l’obiettivo del club restano i play-off per la promozione: se si dovesse andare in A, gli introiti aumenterebbero e la tranquillità di Paparesta (e dei tifosi) pure.