La corsa all’acquisto del Milan prosegue come un maratona: lunga e faticosa, ma con un traguardo ben preciso. Alla fine un vincitore ci sarà e Silvio Berlusconi cederà la maggioranza del club. Come vi stiamo raccontando da tempo, il favorito rimane il finanziere thailandese Bee Taechaubol, che ha interesse a chiudere l’affare il prima possibile. Altrimenti torneranno in corsa le due – e non più solo una – cordate cinesi, con conseguente allungamento dei tempi, con il passaggio di mano posticipato all’estate. Già, perché oltre ai due gruppi di Mr Bee (thailandese) e Mr Lee (il cinese Richard, dietro il quale potrebbero celarsi Zong Qinghou di Future Cola e Jack Ma di Alibaba), c’è anche un terzo incomodo: come rivela Repubblica, si tratterebbe di un terzo consorzio cinese, gradito al governo di Pechino e spinto proprio dal presidente della Repubblica Popolare Xi Jinping.
Il nome è ancora segreto: secondo il quotidiano romano, dietro potrebbe celarvisi il magnate di internet Robin Li, l’uomo che ha fondato il motore di ricerca Baidu, oppure Li Hejiun, presidente di Hanergy, colosso dell’energia rinnovabile e del fotovoltaico, o ancora finanzieri legati a ChemChina, il gruppo chimico che ha da poco preso il controllo della maggioranza di Pirelli. Mentre si sarebbe defilato del tutto Wanda Group, che prima di mettere piede in Italia vorrebbe investire negli stadi della Premier League. Al momento Taechaubol rimane davanti. Anche perché è l’unico ad avere in mano delle carte di un certo peso: un precontratto che prevede l’acquisto iniziale del 20% del club e il successivo passaggio al 65% con un aumento di capitale.
La due diligence si avvia alla conclusione, così ora gli avvocati di Mister Bee stanno analizzando il contratto. Ed entro fine mese, massimo metà maggio, dovranno presentare le garanzie per i 189 milioni di investimento iniziale. Ma il più preoccupato dei conti rossoneri al momento è Berlusconi. A fine mese nell’assemblea degli azionisti verrà presentato il deficit più alto di sempre (oltre 90 milioni di euro), che rischierebbe di sgonfiare la valutazione che Silvio dà al Milan. Nonostante si sia mostrato molto disponibile, è difficile che anche Mr Bee arrivi a sborsare il miliardo e 200 milioni richiesto da Berlusconi, che oltretutto vorrebbe rimanere presidente onorario per qualche anno, potendo però intervenire sulle scelte societarie e di mercato. Comunque vada a finire, Adriano Galliani la prenderà bene: “Qualunque scelta faccia il presidente, sarà sempre per il bene del Milan. Pensiamo al derby”. Che rischia di aggiornare la classifica degli Inter-Milan meno affascinanti di sempre. Almeno finché qualcuno non tornerà ad investire.