Prima si vende e poi si compra. Il messaggio lanciato dal ds dell’Inter Piero Ausilio è molto chiaro: l’Inter – senza coppe europee, o comunque di sicuro senza Champions League – dovrà cedere un giocatore di livello per potersi permettere di fare un mercato importante. “Grandi campioni e una squadra capace di tornare ai livelli di qualche anno fa. Il popolo nerazzurro, con Thohir e Mancini per primi, vogliono questo. Per il momento si tratta solo di sogni. E’ bello averne e coltivarli, ma stiamo cercando di preparare qualcosa di serio e importante per il futuro. Vogliamo costruire qualcosa che diventi realtà”.

La prossima stagione si andrà avanti con Mancini, “ha carisma e credibilità. Ha fatto bene ovunque, è un tecnico di fama internazionale e questo inevitabilmente aiuta”. Su Yaya Tourè, possibile acquisto del quale Mancini ha parlato spesso, Ausilio spiega: “Ci sta che possa avere voglia di confrontarsi con un campionato diverso, ma è un giocatore del Manchester City, una società fortissima che non intende privarsi di calciatori del genere. Il nostro sarà un mercato di autofinanziamento, venderemo per comprare. In tal senso le risorse possono arrivare anche da operazioni mirate, come quella che abbiamo portato avanti con Federico Bonazzoli. C’e’ una parola con il presidente della Sampdoria per avere un diritto di prelazione e non perderlo. Vengo dal settore giovanile e tengo a tutti i nostri giovani. Mi piacerebbe vederli crescere e affermarsi in prima squadra, ma non sempre e’ possibile”.

Si parla anche dei rinnovi di Handanovic e Icardi: “Abbiamo offerto a entrambi un prolungamento con adeguamento contrattuale, ma ogni rinnovo ha bisogno dei suoi tempi perché ci sono tante cose da sistemare – spiega Ausilio -. Parliamo regolarmente con i rispettivi agenti e, quando c’è una volontà chiara, alla fine si sistema sempre tutto. La nostra intenzione è di tenere entrambi. Stesso discorso per Kovacic“. Chiusura dedicata al derby di domenica prossima: “Un successo potrebbe mettere nella condizione di rilanciarsi, concludendo bene la stagione e ponendo le giuste basi per la prossima. Non è vero che non conta. Una vittoria in partite del genere permette ai giocatori di crescere e di lavorare in un clima migliore”.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.