Linea dura decisa da Andrea Abodi, il presidente Lega di serie B. L’organismo infatti si costituirà parte civile in ogni procedimento contro i responsabili di atti che nuocciano agli interessi dei 22 club.

La decisione della Lega di serie B è arrivata dopo che nella notte atti vandalici nello stadio di Varese hanno impedito e hanno portato al rinvio del match di oggi tra il Varese e l’Avellino che sarà recuperata domani nel pomeriggio. “Saremo durissimi e distingueremo tra tifosi, anche ultrà, e violenti»: ha tuonato il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, nel commentare l’accaduto della scorsa notte.

Abodi ha sottolinea la necessità di isolare «teppisti e delinquenti». «Il tema non sono gli ultrà” ha spiegato Abodi “il problema sono teppisti e delinquenti che ci sono in tutte le categorie, perché ci sono ultrà che sono appassionati e corretti. Pensare di accomunare in un giudizio collettivo una categoria solo perchè viene facile non mi sta bene. Questi sono delinquenti, purtroppo certi episodi affiorano qua e là. Ce ne sono troppi di segnali, Varese, ieri a Cagliari, pochi giorni fa a Roma. Questi devono sapere che il calcio è per gli appassionati non per i delinquenti: noi faremo di tutto perchè questi ultimi stiano fuori dal nostro mondo».

Il presidente della Lega di Serie B ha inoltre reso noto come l’idea per sconfiggere la delinquenza nel calcio «passa per cose che hanno bisogno di tempo. Gli stadi nuovi certamente tengono fuori i delinquenti, la collaborazione molto più stretta dei club con la tifoseria sana tiene fuori i delinquenti, chi conosce i nomi li faccia”

Abodi insomma ha invocato uno sforzo collettivo invitando le società a ritirare le tessere del tifoso a  che non ha un comportamento corretto. “Non ci può essere nessun collegamento e nessuna giustificazione che colleghi le difficoltà finanziare e sportive di un club con atti di violenza e devastazione».

Abodi  ha infine ribadito la necessità di distinguere il tifoso, anche ultrà, dai delinquenti: «Banalizzare il tutto è un errore clamoroso. La distinzione è fondamentale. Il salto di qualità lo facciamo quando riusciamo a circoscrivere la responsabilità. Noi non abbiamo bisogno di ‘colpevolì, ma dei ‘colpevolì. Per me il discrimine sono la legalità e il rispetto dell’interesse generale, per questo, ribadisco, d’ora in poi saremo presenti come parte lesa ai processi contro chi al calcio nuoce”

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