Stipendi Premier 2014 – Il Manchester United spende più di tutti in Premier League in termini di costo del personale. Più degli sceicchi del City e 10 volte in più del fanalino di coda di questa speciale classifica, il Burnley. A rivelarlo è l’Independent, che ha fatto i conti in tasca alle squadre della massima serie inglese, indagando su come le spese per i salari siano state adeguate ai risultati sul campo. Spesa che risulta in diminuzione rispetto alla stagione 2012/13.

I Red Devils hanno superato i cugini del City, spendendo nel 2013/14 215,8 milioni di sterline (300 milioni di euro), contro i 21,5 milioni di sterline (29 milioni di euro) in buste paga usciti dalle casse del Burney, che nella scorsa stagione giocava in Championship e che nella massa salariale aveva incluso anche un bonus di 6 milioni di sterline per la promozione (poi avvenuta) in Premier League.

Il rapporto stipendi-risultati premia City e Southampton

Se si guarda al rapporto stipendi-risultati, lo United ne esce molto penalizzato. Dopo aver assistito al ritiro di Alex Ferguson, il club è arrivato a spendere per 35 milioni di sterline (48 milioni di euro) in più rispetto al 2012/13. Il tutto per arrivare 7° in campionato e restare quindi escluso dalle coppe europee. Tutto il contrario del City, che ha fatto spending review sugli stipendi, ottenendo il massimo risultato: nel 2013/14, gli Sky Blues hanno speso in buste paga da 233,1 a 205 milioni di sterline (ovvero da 321,9 milioni di euro a 285 milioni), conquistando però a fine stagione il titolo di campione d’Inghilterra. Gli effetti del rapporto salari-risultati si riflettono anche nella stagione in corso. In questo senso, a spendere meglio è stato il Southampton: 16° nella classifica degli stipendi (55,2 milioni di sterline, 76,9 milioni di euro), ma è 7° in campionato. Il Chelsea ne ha spesi 192,7 di milioni di sterline (268 milioni di euro), ma è primo con un buon distacco in Premier. Chi ha speso peggio, oltre allo United, è il Qpr, che dopo la promozione in Premier e una spesa di 104 milioni di euro, ora è in zona retrocessione.

Il confronto sulle spese per il personale tra i principali club della Premier League e di Serie A
Il confronto sulle spese per il personale tra i principali club della Premier League e di Serie A

La spending review dei salari

Se si guarda ai conti delle squadre, i fatturati sono cresciuti da 2,3 a 3,07 miliardi di sterline nel 2013/14, con 1,84 milardi spesi in ingaggi contro gli 1,59 spesi nel 2012/13. Cresce dunque la spesa per le buste paga, ma ad un ritmo non preoccupante, se si considera che la spesa totale rappresenta 59,9% dei fatturati, contro il 71% della stagione precedente. “Ci sono due ragioni per questo risultato. Il primo è  l’aumento i ricavi e il secondo è sta nei criteri finanziari che club hanno votato in due stagioni fa, che mettono la sostenibilità finanziaria al centro dei loro programmi futuri”, ha commentato Dan Johnson, direttore della comunicazione della Premier League.

Molto meglio la spesa della Juventus

Facendo un rapido confronto con le italiane, si nota come la Juventus sia stata molto più brava ad amministrare il proprio budget per i salari. Nel 2013/14, la dirigenza bianconera ha speso 184 milioni di euro. il risultato? Terzo scudetto di fila e, se si guarda a ciò che sta accadendo in questa stagione, la Juventus sta per conquistare il quarto scudetto in altrettante stagioni, è in finale di Coppa Italia e si sta giocando l’access alla semifinale di Champions. Le altre italiane, nello stesso periodo di riferimento, hanno pagato stipendi per 151 milioni nel caso del Milan, 116,2 in quello dell’Inter. Mentre la Roma ha pagato 107,6 milioni e il il Napoli 89,1 milioni.

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Classe 1984. Siciliano di nascita, romagnolo d’adozione, giornalista sportivo per vocazione. Tanta stampa locale (Corriere di Romagna, Resto del Carlino), poi il salto a Milano: master “Tobagi”, Sky.it, Libero, Linkiesta, Pagina99.