Grazie al successo casalingo per 3-0 contro il Vicenza, il Brescia torna a credere nella salvezza. Ma la retrocessione dalla Serie B alla Lega Pro non bloccherebbe il progetto del nuovo stadio, avviato ufficialmente con l’incontro di ieri nella sede dell’Associazione industriale bresciana (Aib) cui hanno preso parte l’amministratore delegato di Infront Giuseppe Ciocchetti, l’ad del Brescia Calcio (Rinaldo Sagramola) e il presidente Aib Marco Bonometti (regista del salvataggio della società calcistica) e i legali del club, gli avvocati Bruno e Aldo Ghirardi.
Chi ha partecipato all’incontro di ieri in Aib giura: «Non si è parlato di Lega Pro, segno che non rappresenta un ostacolo». Il progetto del nuovo stadio rappresenta infatti un punto centrale per riportare le rondinelle stabilmente nel calcio che conta, attraverso una gestione equilibrata che passi da un consistente aumento dei ricavi. Così la pensa il direttore generale del Brescia Sagramola: «Un nuovo stadio è una condizione imprescindibile ragionando ad ampio raggio per aumentare i ricavi e crescere sotto ogni punto di vista».
Ancora riservati i dettagli della discussione. Si sono però definiti ulteriormente tempi e modi della realizzazione del nuovo Rigamonti che, secondo quanto già espresso dal sindaco, dovrebbe essere realizzato a fianco dell’attuale stadio, in un progetto che prevede il rilancio dell’intero comparto Mompiano. «È stato un incontro interlocutorio ma abbiamo iniziato ad entrare nel merito della questione» è stato il commento del sindaco Del Bono, uscito un’ora prima dall’incontro per altri impegni istituzionali. «L’ipotesi che avevamo messo in campo rimane quella, ovvero il nuovo stadio a Mompiano», ha aggiunto il primo cittadino. Positivi anche i commenti nei confronti dell’ad Sagramola, che incontrava per la prima volta: «L’ho trovato una persona molto gradevole, elegante, intelligente».
Infront, colosso del marketing sportivo, che può contare su grandi capitali cinesi, è intenzionata a realizzare il nuovo stadio Brescia (da 15 mila posti) a prescindere dalla permanenza della squadra nell’attuale serie B. Ma prima il comune, pronto a mettere a disposizione l’area, dovrà indire un bando di gara ad evidenza pubblica, lasciando in concessione la futura infrastruttura al privato per 99 anni. Il progetto è quello di demolire l’attuale stadio per costruirne uno nuovo, inglobando nell’operazione anche parte del parco Castelli che potrebbe allungarsi a sud. E potrebbe vedere un futuro diverso anche la piscina di Mompiano, trasformandosi in parco acquatico estivo, arricchita di altre strutture sportive.
Impossibile, al momento, parlare di tempi. «Ci sono tanti passaggi che vanno fatti – è il pensiero di Sagramola – e quando avremo le autorizzazioni si procederà con la progettazione». Il sogno? «Riuscire ad avere il nuovo stadio in tre anni». Quello che Brescia aspetta da venti.