Champions League, è una questione di business che non interessa solo a Mediaset ma anche a Sky. Dal canto suo la famiglia Berlusconi, che è già impegnata sul fronte cessione Milan, sarebbe intenzionata a sedersi al tavolo delle trattative con Sky Europe, per consentire all’azienda di Rupert Murdoch di trasmettere anch’essa nella prossima stagione la Champions League.

Secondo quanto riporta l’edizione odierna de ‘Il Sole24Ore’, i contatti tra i due proseguono in quanto entrambe hanno un proprio interesse di base. Da un lato c’è l’azienda del magnate Rupert Murdoch  che teme di perdere abbonati dato che, la prossima edizione della Champions League, sarà visibile solo sulla piattaforma Mediaset. Dall’altra parte c’è però l’azienda di Cologno che non ha certezze, almeno nel breve periodo, di rientrare in modo redditizio dal super investimento di 700 milioni di euro finanziato da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bnl- Bnp Paribas, per acquisire i diritti tv della massima competizione europea proprio a discapito dell’azienda di Murdoch Sky Europe.

Sempre secondo quanto viene riportato da ‘Il Sole24Ore’, nelle prossime settimane, potrebbero esserci altri incontri tra la famiglia Berlusconi e la famiglia Murdoch con l’obiettivo di giungere ad un accordo a stretto giro. Secondo alcune indiscrezioni pero, Sky Europe dovrà in questo periodo prestare molta attenzione alla Vivendi che sarebbe intenzionata ad inserirsi nella trattativa.

Il colosso francese Vivendi, il cui maggiore azionista è il finanziere Vincent Bollorè, è molto vicino alla famiglia Berlusconi. Tra non molto Vivendi diventerà anche il maggior socio di Telecom Italia ed ha una liquidità di 10 milioni che potrebbe anche decidere di investire sul mercato italiano del digitale terreste, quindi su Mediaset, tagliando definitivamente fuori dalla trattativa Sky Europe.

 

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Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.

1 COMMENTO

  1. Dispiace constatare che anche calciofinanza si alinei alla propaganda mediatica in italia per cui non è straordianriamente anomale ciò che è stato fatto dagli amministratori della Juventus che hanno rinnovato i contratti con i 2 principali sponsor, 2 anni prima della scadenza accettando cifre che si sono rivelate asolutamente ifneriori alle partnership siglate immediatamente nei tempi successivi dai top club europei concorrenti della Juventus
    Due sono le cose: o l’azionista di rifeirmentod ella Juventus ha firmatto partnership del tuttto svantaggiose per club r, oppure i cotnratti siglati equivalgono al valore itnernazionale del marchio Juventus e quindi anche in questo caso l’azionista di maggioranza della Juventus è responsabile gestendo il club da ben ,oltre,80 anni.

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