Newcastle, 134 anni di storia, 4 Titoli d’Inghilterra, 6 Coppe d’Inghilterra, 1 Charity Shield ed un problema che ha colpito la maggior parte dei club europei: una gestione oculata del bilancio che va a scontrarsi con quelli che sono i desideri dei tifosi.
Il quindicesimo posto in Premier League con soli 35 punti non rende particolarmente felici i tifosi del Newcastle, abituati ad altri traguardi e ad altri palcoscenici.
Soprattutto nelle ultime sessioni di mercato, il, presidente del Newcastle, Mike Ashley, ha autorizzato le cessioni dei migliori calciatori in rosa suscitando l’ira dei tifosi che vedono, di anno in anno, depauperare il parco giocatori.
Ovviamente Mike Ashley ha solo un obiettivo in testa: quello di ridurre il passivo che ha ereditato dal suo predecessore, tramite un’attenta gestione economica del club.
Ashley ha acquistato il club all’inizio della stagione 2007-08 a fronte di un investimento di 135 milioni di sterline e nel corso degli ultimi quattro esercizi, il Newcastle ha accumulato più di 63 milioni di sterline di profitto a fronte di cessioni eccellenti come quella di Demba Ba e Yohan Cabaye, superando anche club come Arsenal FC, che è lodato per la sua eccellente gestione finanziaria, e il Tottenham.
In realtà, quello di cui i tifosi del Newcastle non tengono conto è che Ashley ha ereditato un debito privato di 67,3 milioni di sterline. Debito, che nei primi tre anni di sua gestione, a causa della pesante struttura, è salito fino a 150,4 milioni di sterline.
Per questo motivo, Mike Ashley ha deciso di optare su una politica economica della società molto più leggera che gli ha permesso di far registrare, nella stagione 2013-2014, un debito di 94 milioni, cosa che non accadeva dalla stagione 2006-2007.
Grazie a questa nuova politica basata sulla riduzione dei costi e sulle cessioni eccellenti, il presidente del Newcastle è riuscito a pagare tutti i debiti che aveva con le banche straniere.
Un problema che il presidente del Newcastle Ashley dovrà affrontare nel breve periodo, riguarda i ricavi derivanti da sponsorizzazioni e botteghini. Rispetto alla stagione 2006-2007, dove il bilancio societario registrava in termini di ricavi da botteghino più di 33,6 milioni di sterline, nella stagione 2013-2014, è riuscita a raggiungere solo quota 10 milioni. Se si aggiungono a questa cifra anche i contratti di sponsorizzazione con Puma e Wonga, si arriva a quota 25 milioni, cifra che comunque rimane sempre inferiore a quella registrata sette anni prima.
Ecco quindi spiegato il perché il Newcastle non può ritornare, almeno per i prossimi anni, sui palcoscenici più importanti d’Inghilterra e d’Europa.