Adidas, +8% di utile netto nel primo trimestre 2015. E’ la risposta migliore che l’azienda tedesca potesse mai dare a se stessa e ai competitors dopo un 2014 poco soddisfacente.

Infatti, nel 2014 la nota firma bavarese ha viaggiato con un utile netto pari a 490 milioni di euro, il 38% in meno rispetto all’anno economico precedente (787 milioni). Tra le ragioni di tale flessione flessione, c’è anche la crisi russo-ucraina, che intaccato le potenzialità di un mercato strategico per l’espansione dei fatturati, e la diminuzione delle vendite del 24% della sua controllata Taylor Made (società da 1,3 miliardi di fatturato annuo), specializzata nella produzione di materiale tecnico per il golf. L’utile infatti, in previsione, avrebbe dovuto essere compreso tra gli 830 e i 930 milioni di euro ed invece si è fermato a 568 milioni. Non solo: anche la cessione di Rockport (per 280 milioni a una nuova società formata ad hoc da Berkshire Partners e New Balance) ha contribuito ad un negativo di 140 milioni nel quarto trimestre.

La crisi russa aveva spinto l’Adidas all’inizio del 2015 a chiudere anche 200 negozi in Russia, con l’intento di ridurre al minimo l’impatto negativo proveniente da un’area geografica ormai ritenuta a rischio.

Il primo trimestre del 2015 per Adidas è stato però tutta un’altra storia rispetto al 2014 e ciò viene dimostrato dall’utile netto registrato che è stato pari a 221 milioni di euro, con un incremento di oltre l’8%  rispetto ai 204 milioni  che l’azienda ha conseguito nello stesso periodo dello scorso anno.

La crescita dell’Adidas proviene da un significativo aumento delle vendite di tutte in tutte le nazioni ad eccezione ovviamente della Russia. Tale crescita si è registrata grazie all’aumento del 21% delle vendite in Cina e dell’11% in Europa occidentale, andando così ben oltre le più rosee previsioni di inizio anno.

Un importante risposta, nei primi tre mesi del 2015, l’Adidas l’ha data in termini di vendita anche all’Under Armour in Nord America.

Fino a qualche settimana fa, si parlava della crescita esponenziale negli Usa proprio dell’azienda di Baltimora grazie all’alto fatturato fatturato registrato dall’Under Armour nel primo trimestre 2015. I 750 milioni di dollari registrati da gennaio a marzo 2015, con conseguenziale aumento del 24% dei ricavi rispetto l’anno precedente, aveva spaventato lievemente un’Adidas a corto di risultati proprio negli Stati Uniti.

La risposta però non è venuta a mancare e l’aver fatto registrare un +7 nelle vendite nel Nord America è il miglior modo per riguadagnare terreno nei confronti dell’azienda di Baltimora.

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Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.