Alla fine l’Inter potrebbe uscirne piuttosto bene. La sanzione della Uefa per il mancato rispetto del Fair Play Finanziario, prevista per una cifra intorno ai 7 milioni di euro, potrebbe anche essere inferiore. I dirigenti nerazzurri ci sperano. La certezza si avrà entro un paio di giorni, quando la Uefa da Nyon ne darà l’ufficialità. E a far sperare Thohir c’è anche Ernesto Paolillo, ex direttore generale dell’Inter che ha partecipato alla scrittura del regolamento Uefa, che a GazzettaTv ha spiegato: “Quando si stabilì nel Financial Fair Play, a suo tempo, che si sarebbero dovute dare delle sanzioni ai club, si è pensato ad applicarle inizialmente in maniera più blanda per abituare i club alle nuove regole. Non mi stupirei se nel caso dell’Inter, alla fine, le sanzioni fossero contenute”.

Oltre a quelli pecuniari, l’Inter rischia altri provvedimenti, come una limitazione della rosa da 25 a 21 giocatori e l’obbligo di tenere il mercato in pareggio tra entrate ed uscite. Ma queste ulteriori sanzioni Uefa potrebbero scattare solo quando l’Inter si dovesse qualificare ad una coppa europea, quindi (forse) non già dalla prossima stagione. Certo, ha spiegato Paolillo, “potrebbe fare comodo non solo all’Inter restare fuori dalle coppe, ma il problema verrebbe solo dilazionato. Quando si riqualificherà, la Uefa controllerà gli ultimi tre bilanci d’esercizio. Senza dimenticare che in Inghilterra e Germania le regole del Financial Fair Play sono già applicate a tutti, non solo a chi partecipa alle competizioni europee. E verrà seguita la stessa norma anche in Italia a partire dalla prossima stagione”.

A distanza di anni, Paolillo è tornato anche sulla gestione non fortunatissima del dopo-Triplete, quando Moratti decise di tenere in blocco la rosa che aveva vinto la Champions: “Sono sempre stato convinto che sarebbe stato meglio cedere alcuni giocatori e non lo dico solo a posteriori. Già dopo la vittoria di Madrid qualche dichiarazione a caldo aveva dato credito a questa mia idea”. Il riferimento a Diego Milito, che appena dopo la partita disse “Resto? Vediamo”, prima ancora di sollevare la coppa, fece storcere il naso a molti. “Massimo Moratti però mi rispose: “Cosa direbbero i tifosi se l’anno prossimo non vincessimo proprio a causa delle cessioni?”, ha raccontato Paolillo.

E pur non essendo più un dirigente dell’Inter, l’ex dg ha ben chiara la situazione dei conti nerazzurri. Per comprare Dybala qualcuno dovrà andar via: “Per permettersi l’attaccante del Palermo, l’Inter deve scegliere chi sacrificare e vendere qualcuno. Non esistono altre strade per permettersi certi esborsi. Lo slogan rimane quello del pareggio di bilancio”.

C’è tempo anche di tornare su una sua battuta storica, “Milan ed Inter dovrebbero fondersi”: “La mia provocazione amara – racconta oggi Paolillo – partiva dal presupposto che i due club sarebbero finiti in mani straniere. Non seguiva la continuità della tradizione meneghina ed era un rischio. Si veda l’amore che Moratti ha avuto per il suo club nel corso degli anni. Milano, poi, non può reggere due stadi di proprietà. Se Barbara Berlusconi e il Milan lo costruiscono per primi fanno bene”.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.