Sunderland,  fondato nel 1879 dall’insegnante scozzese James Allan, è uno di quei pochi club che partecipano alla Premier a non aver beneficiato del tutto dalle ingenti somme derivanti dai diritti tv.

Attualmente il Sunderland si ritrova al 18° posto con 33 punti ed è in piena lotta salvezza. Il problema principale per il club non sembrerebbe però questo. La questione da risolve, e soprattutto nel medio periodo, è quello di risistemare i conti di una società che ha investito più del dovuto sul mercato per rendere la squadra competitiva.

Infatti, nel bilancio 2013-2014, risulta che le perdite sono pari a 17,1 milioni di sterline. Il motivo di tali perdite finanziarie è dipeso dall’ingente campagna trasferimenti che, nell’estate 2013, è costata 27,2 milioni di sterline, cioè ben 6,4 milioni in più rispetto alla stagione precedente.

Un altro motivo per cui il Sunderland ha registrato delle perdine nel bilancio 2013-2014 risiede nei ricavi derivanti i botteghini. A partire dalla stagione 2007-08, i ricavi derivante dai botteghini sono aumentati solo di 2,2 milioni, passando da 13,6-15.8 milioni di sterline nella stagione 2013-14. Come spiega il club inglese, tale risultato è dipeso principalmente dai risultati poco soddisfacenti ottenuti dalla squadra in questi anni.

Nonostante il passivo in bilancio sembri esser arrivato a 94 milioni, l’ EBITDA è positivo per 13 milioni di sterline. Tale dato è positivo visto che l’EBITDA del precedente esercizio era solo di 1 milione.

Insomma, il Suldernad, unico club a non riuscire ad usufruire del tutto dei diritti tv della Premier, ha un duplice obiettivo nel breve-medio periodo: conquistare la permanenza in Premier e mettere i conti a posto quanto prima.

Questo sarà possibile parlo puntando anche su una strategia di marketing che finora è risultata molto aggressiva solamente in Africa. Tale strategia aggressiva, ampliata anche in Inghilterra, potrà portare sicuramente risultati migliori anche in termini di ricavi visto che, dalla partnership con l’Adidas ricava solo 1 milioni di sterline l’anno e dalla Bivdest solo 5 milioni a stagione.

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Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.