Fair play finanziario modifiche – Le tanto temute sanzioni a Inter e Roma nell’ambito del Fair Play Finanziario sono arrivate. La Uefa ha inflitto 20 milioni di euro di multa all’Inter (6 da pagare subito, 14 legati al rispetto delle norme), più limitazioni sul mercato e nella lista A dei giocatori. Per la Roma, 6 milioni di multa (2 subito) e limitazioni in lista a e sul mercato.
A questo punto, molti tifosi di entrambe le squadre si chiedono cosa sarà del futuro dei rispettivi club. Perché a preoccupare non è tanto la multa pecuniaria, quanto la possibilità concreta che le società possano rispondere alle richieste della Uefa in merito al raggiungimento del break even, cioè del pareggio di bilancio. La paura, per i tifosi nerazzurri e giallorossi, è che debbano vedersi privati di alcuni giocatori, nel tentativo intrapreso dai club di sanare i bilanci e non dover vedersi infliggere ulteriori sanzioni.
Il quadro di regole in base alle quali i due club italiani sono stati sanzionati sembra tuttavia essere in evoluzione. Come anticipato da Calcio e Finanza lo scorso gennaio sarebbero in corso riflessioni informali per introdurre alcune varianti alle regole attuali volte a consentire ad esempio ai nuovi soci che investono nel pallone europeo, come hanno fatto negli anni passati James Pallotta con la Roma ed Erick Thohir con l’Inter, di avere maggiore libertà di manovra, soprattutto all’inizio.
Come riportato oggi dal settimanale Milano Finanza, giovedì 7 maggio, in un seminario tenuto nell’ambito del Corso di perfezionamento in diritto sportivo e giustizia sportiva presso l’Università degli Studi di Milano, cui hanno partecipato, tra gli altri, l’ex ad dell’Inter, Ernesto Paolillo e il docente della Cattolica esperto di bilanci dei club, Claudio Sottoriva, si sarebbe già discusso anche della nuova versione del Fair Play Finanziario. Questa non è la conferma del fatto che il Fair Play Finanziario sarà modificato, ma il fatto che la bozza, anticipata a gennaio da C&F, sia state discussa in un consesso accademico significa che qualcosa si sta comunque muovendo.
Il punto cruciale della modifica riguarda il cosiddetto “Pacchetto di benvenuto” (Welcome package): la proposta prevede che i club nel cui capitale sono entrati (o entreranno) nuovi investitori possano permettersi una perdita massima di 50 milioni di euro nel primo anno, per poi diminuire a 40 milioni nel secondo, a 30 nel terzo e infine a 20 nel quarto. Inoltre, per garantire stabilità nei 4 anni, ai club verrebbe chiesta una garanzia del 50% rispetto alle perdite che saranno prospettate nel business plan.
Vantaggi per Inter, Roma e anche Milan
Il nuovo FFP, se venisse approvato dall’Uefa, porterebbe importanti benefici ad alcuni club italiani, soprattutto per il punto che riguarda i nuovi investitori. Da una parte ci sono Inter e Roma, che negli ultimi anni sono stati acquistati da imprenditori stranieri che, stretti nella morsa degli attuali paletti del Fair Play Finanziario, non hanno avuto fino ad ora grandi spazi di manovra.
Dall’altra parte c’è il Milan, che vedrebbe così agevolata la cessione di almeno una parte della società ad una cordata straniera (con Mr Bee in testa) e i relativi investimenti. Il Milan negli ultimi 3 esercizi ha accumulato un rosso che è passato dai 6,9 milioni del 2012 ai 91,3 del 2014, ma il prossimo anno non dovrebbe rispondere al FFP vista la quasi certa mancata qualificazione alle coppe. Ma questo non significa, con gli attuali parametri, che il club possa spendere e spandere sul mercato: in caso di ritorno in Europa, dal 2016 i conti tornerebbero sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori della Uefa. Il welcome package agevolerebbe invece gli investimenti iniziali per rafforzare la squadra, ma senza snaturare la natura del FFP: l’obiettivo della modifica è quello di adattare il quadro normativo alla situazione economica attuale.