Mentre i Glazer festeggiano i 10 anni alla guida del Manchester United i dissidenti dell’FC United of Manchester si apprestano ad inaugurare il loro nuovo stadio.
Sabato a Moston ci saranno le prove generali per la sicurezza (cancelli aperti alle 13, dalle 15 una partita dimostrativa di 30 minuti per tempo) mentre il 29 maggio l’amichevole contro il Benfica rappresenterà l’inaugurazione ufficiale del nuovo impianto costruito da quelli del punk football: i contestatori che in nome del “people’s game”, il gioco della gente, hanno fondato nel 2006 una nuova società con l’obiettivo di riappropriarsi del loro gioco abbandonando la società più titolata della Premier League.
Il Manchester Evening news ha interpellato il general manager del Football club United of Manchester, Andy Walsh. Che non pensa minimamente di stemperare i toni polemici nei confronti della proprietà dei Red Devils.
“Quando abbiamo fondato il nostro club”, ha affermato “non eravamo disposti a sostenere il modello di business dei Glazers, per questo ci siamo differenziati. Da noi tutti gli azionisti sono uguali davanti al club: così dovrebbe essere gestito un club. Non è tanto una questione di fiducia o meno nei confronti di una famiglia, è che loro hanno i loro interessi di business e non li condividono con i tifosi”.
“Stiamo dimostrando che c’è un modo diverso di gestire le cose, un modo divertente che rende il gioco che amiamo accessibile e alla portata di tutti”. Un modo diverso rispetto al Manchester United dei Glazer “gestito come un business in cui agli appassionati viene detto prendere o lasciare, mentre i prezzi di biglietti e merchandising continuano ad aumentare”.
Non solo: “La società è stata acquisita con un’operazione di leverage buyout, gravandola di debiti, quindi di fatto gli attuali proprietari non hanno messo loro risorse nel club”.
Proprio il leverage buyout è indicato come il punto chiave che avrebbe spinto i tifosi ad allontanarsi dalla società di Old Trafford al pari del prezzo dei biglietti e del continuo cambio di orario delle partite. E le critiche non si fermano al club: “La Football association” ha concluso Walsh “dovrebbe prendere posizione su queste situazioni, non si può accettare che una istituzione come il Manchester United venga gestita senza sentire minimamente i tifosi e il loro parere.