All’indomani dell’approvazione della trimestrale di Mediaset, il titolo del Biscione apre malissimo: tonfo del -5,5%, nonostante l’utile e i ricavi in aumento. Il motivo dell’apertura negativa del titolo è dovuto ad una raccolta pubblicitaria che rimane troppo lenta (-1,6%) e alle mancate alleanze con altri gruppi (Vivendi, Sky, Telecom) dei quali si era parlato nelle scorse settimane, e che avevano fatto impennare il valore del titolo fino a farlo sospendere per eccesso di rialzo.

Nella giornata di ieri infatti il consiglio di amministrazione di Mediaset ha approvato i dati del primo trimestre 2015, che ha visto arrivare i ricavi a 828 milioni di euro (+1% sugli 820 precedenti) con un utile di circa 700mila euro. L’anno scorso nello stesso periodo il Biscione perdeva 12,5 milioni di euro. Nonostante l’ebitda (che indica la redditività della gestione caratteristica) sia peggiorato a 306,7 milioni di euro dai 322,8 precedenti, a causa dell’aumento dei costi operativo, il risultato operativo è comunque aumentato a 45,9 milioni di euro grazie ai minori ammortamenti sui diritti televisivi. E nel frattempo la tv della famiglia Berlusconi continua ad escludere possibili alleanze azionarie con Murdoch o con Telecom Italia, ma non boccia a priori accordi di tipo commerciali con operatori delle telecomunicazioni, in particolare con la prospettiva della banda larga.

Le stime degli analisti erano più o meno in linea con i dati approvati da Mediaset: ci si aspettava ricavi per 830 milioni, un ebit sui 40 milioni con un risultato netto all’incirca in equilibrio. Ma quel che è andato a migliorare sensibilmente è stato l’indebitamento finanziario netto, passato a 623,6 milioni di euro dagli 861 milioni di fine 2014: questo cambiamento è frutto della generazione di cassa di 161,1 milioni e dall’incasso di altri 100 milioni per la cessione dell 11% di Premium a Telefonica. Ma per la chiusura dell’anno, Mediaset non fa previsioni sui risultati economici: bisognerà vedere in particolare quanti nuovi abbonamenti riuscirà a sottoscrivere Mediaset Premium, oltre all’andamento della raccolta pubblicitaria in Italia e in Spagna.

E proprio i ricavi di Mediaset Premium hanno registrato minori ricavi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 136 milioni di euro contro i 142 del 2014. Ed è sulla pay tv del gruppo che si muovono gli interessi maggiori, anche a causa dei diritti della Champions League 2015-2018 di cui Mediaset ha fatto una bandiera: il direttore finanziario Marco Giordani ha detto che “siamo aperti a un ulteriore partner azionario ma non siamo alla ricerca di un acquirente. E anche per Sky la porta sembra chiusa: “Non stiamo lavorandoa progetti di consolidamento”.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.