“Sarà un grande campagna acquisti, il presidente farà un Milan con più giocatori italiani”. Le parole di Adriano Galliani, pronunciate alla presentazione di Football Heroes, una mostra organizzata anche dalla Gazzetta dello Sport nel centro di Milano, suonano come una promessa. E un’indicazione sul futuro immediato del club, destinato a rimanere nella mani di Silvio. Almeno così pare, visto che lo stesso Berlusconi ha spiegato che se non troverà investitori dovrà tornare ad occuparsi del Milan in prima persona, col sogno di un Milan “tutto italiano”. Dalle parole di Galliani sembra che la prossima campagna acquisti, nonostante il bilancio 2014 abbia chiuso con un rosso di oltre 90 milioni, si annunci finalmente ricca. Come ormai non avviene da anni.
C’è chi teme si tratti della (scontata) mossa elettorale di Berlusconi alla vigilia delle elezioni amministrative che interessano oltre mille comuni in tutta Italia. Il concetto ribadito più volte in queste settimane dal presidente è che lui non vuole tirarsi indietro, che sta cercando solamente un socio di minoranza. Ma la sottolineatura sul fatto che la sua famiglia non sia più in grado sostenere certe spese è sempre da tenere a mente. Eppure il Corriere dello Sport oggi parla di una campagna acquisti da 70-80 milioni di euro.
L’ad del Milan invece non dà grosse indicazioni sul futuro di Filippo Inzaghi: “Abbiamo sempre detto che Pippo avrebbe concluso il campionato, aspettiamo. Mancano dodici giorni, al primo giugno prenderemo delle decisioni e vedremo che cosa fare”. Sembra scontato un addio dell’ex numero 9 a fine stagione, a favore di uno tra Montella, Emery, Conte, Ancelotti e Lippi, con l’allenatore della Fiorentina in pole position. Prima di salutare Galliani si è concentrato sulla goal-line technology: sarà introdotta il prossimo anno, e se fosse già stata in funzione avrebbe evitato l’errore degli arbitri domenica scorsa: “E’ dimostrato che non si può non averla. Finalmente dall’anno prossimo avremo uno strumento che ci dirà se è gol oppure no. Gli arbitri? Non c’e’ malafede, devono essere igudiicati dai loro capi”