In Brasile negli ultimi giorni, si è scatenata una forte polemica, legata all’effettivo ruolo che ricoprono gli sponsor della CBF, la federazione brasiliana.
Tutto è nato in seguito ad una rivelazione di un quotidiano brasiliano di San Paolo, O Estadao, secondo cui, la composizione della selezione brasiliana sarebbe stata influenzata da un’agenzia di marketing sportivo, che negli ultimi tempi avrebbe anteposto gli interessi commerciali a quelli sportivi. L’agenzia in questione è la ISE, acronimo di International Sport Events, che, dal 2006 ha un legame commerciale proprio con la federazione brasiliana. Nel 2011 infatti, questo accordo è stato rinnovato per altri dieci anni, nei quali la federazione otterrà notevoli introiti economici, qualora rispetti alcune condizioni. La ISE, società delle Isole Cayman, oltre ad occuparsi della gestione dei diritti commerciali della nazionale brasiliana, è anche incaricata di organizzare tutte le partite amichevoli alle quali partecipa la Selecao. Sembra però, che la stessa agenzia abbia più volte fatto pressione sui CT verdeoro, per metter in campo una formazione competitiva e che al contempo abbia un grande appeal commerciale. In cambio, per ogni partita disputata, la ISE si impegna a versare nelle casse della federazione più di un milione di dollari. Qualora le convocazioni dell’allenatore non combaciassero con le esigenze commerciali dell’agenzia invece, questa somma veniva dimezzata. Un ulteriore rivelazione, riguarda il fatto che, se un giocatore non si presenta agli incontri amichevoli, deve fornire attraverso la federazione brasiliana, un certificato medico che sarà poi fatto pervenire alla ISE. Questa indiscrezione, ha fatto si che la CBF negasse fermamente questa possibilità, aggiungendo che le convocazioni per le gare del Brasile, siano esse amichevoli o ufficiali, spettano esclusivamente all’allenatore e allo staff tecnico. Un indizio che potrebbe almeno parzialmente confermare questa vicenda, riguarda il fatto che l’accordo tra CBF e ISE è stato siglato nel 2012 da Ricardo Texeira, che successivamente si è dimesso dalla federazione perché accusato di corruzione.