Per una volta glielo concederemo: quel “vale come una finale” ripetuto da marzo a fine stagione da tutti gli allenatori di Serie A, che si incontri la Juve schiacciasassi o il Parma già retrocesso, almeno stavolta avrà un senso. Napoli-Lazio varrà davvero come una finale. La sfida che deciderà chi andrà ai playoff di Champions League dirà anche chi tra De Laurentiis e Lotito potrà (sperare di) ricevere una vagonata di milioni dalla Uefa, e chi invece dovrà accontentarsi delle briciole dell’Europa League. In termini economici, nemmeno Juve-Barcellona varrà quanto la sfida tra Napoli e Lazio. Perché domenica sera sul campo del San Paolo ci saranno in palio quasi 45 milioni di euro. Quelli che possono cambiare davvero il futuro di una società.

Chiariamolo subito: sappiamo tutti che il ticket per i playoff di Champions conteso da Napoli e Lazio non è un pass diretto per le fasi a gironi. Ad agosto ci sarà da battere un’avversaria tosta, magari il Valencia o il Manchester United, per mettere le mani sul malloppo. Ma vincere domenica vorrà dire arrivare a due partite dal bottino grosso. E ai preliminari bisogna guardare con ottimismo. Per cui, supponendo che una tra Lazio e Napoli non finisca vittima dell’Athletic Bilbao di turno, la partita di domenica può valere una fetta di ricavi enorme. Molto dipenderà poi dai risultati nel girone. Ma possiamo ipotizzare a quanto ammonterà: siamo ben sopra i 40 milioni. Praticamente un altro Higuain.

Napoli Lazio Champions

Premi Uefa e botteghini: un girone vale più di 20 milioni

I famosi “soldi della Champions League” sono composti principalmente da tre voci: premi Uefa, market pool e incassi al botteghino. Partiamo dalla cifra sicura: ogni squadra che accederà ai gironi di Champions riceverà un bonus di 12 milioni di euro (fino a quest’anno erano 8,6, ma la Uefa dalla prossima stagione aumenterà tutti i premi), che cresce man mano se si va avanti nella competizione. Ipotizziamo che Napoli (come al primo anno con di Benitez) o Lazio non riescano a superare il girone. Disputerebbero 6 partite di Champions: per ogni vittoria riceverebbero 1,5 milioni di euro, 0,5 per ogni pareggio. È verosimile che ne vincano due (contro l’ultima del girone) e ne pareggino un paio, perdendo due volte: in questo caso riceverebbero in totale 4 milioni di euro. In più c’è l’incasso al botteghino delle tre partite casalinghe (quattro contando l’andata del playoff): prendendo a riferimento gli incassi del Napoli della Champions 2013/2014, dai 963mila euro col Bilbao ai 2,72 milioni della gara con il Borussia, la Lazio o il Napoli si metterebbe in tasca grazie ai biglietti altri 6,4 milioni di euro. Ricapitolando: uscendo in maniera dignitosa dal primo gruppo, la nostra terza squadra di Champions avrebbe a questo punto già ottenuto dalla Champions 22,4 milioni di euro.

Come funziona il market pool: 110 milioni di euro in due tranche. E “gufare” conviene

Ma il grosso arriverà dal market pool, cioè il montepremi legato alla commercializzazione dei diritti tv a disposizione delle squadre italiane. In questa stagione ammontava a 81 milioni di euro, dalla prossima – grazie all’offerta da 660 milioni di Mediaset Premium – arriverà a 110. Questa cifra si divide in due tranche: la prima (55 milioni) viene ripartita in modo fisso tra le tre squadre qualificate in base alla posizione in campionato. Così la Juventus ha diritto al 50% di quella cifra, la Roma al 35%, la terza italiana in Champions al 15%: cioè altri 8,25 milioni di euro che la Lazio o il Napoli si metterà in tasca se passerà i preliminari, indipendentemente dai risultati nel girone.

La seconda tranche del market pool (altri 55 milioni) viene diviso in base alle partite disputate nella competizione: più vai avanti, più giochi, più soldi prendi, togliendone alle tue connazionali. Qui ad ogni italiana conviene tifare contro le altre. Quest’anno la Juventus finalista di Champions arriverà a giocare 13 partite, contro le 6 della Roma. Non possiamo sapere dove arriveranno le nostre squadre. Ma possiamo fare delle ipotesi: la peggiore per Lazio o Napoli sarebbe una (improbabile) finale tra Juventus e Roma (a San Siro, tra l’altro), che giocherebbero 13 partite a testa contro le 6 della terza italiana. Alla quale, così, spetterebbero “solo” 10,3 milioni. In caso di disastro italiano (tutte fuori ai gironi), quella seconda tranche di 55 milioni si dividerebbe equamente: 18,33 a testa. E tutti – giustamente – a gufare le altre. Se invece – più realisticamente e in ordine di classifica – la Juve dovesse arrivare in semifinale e la Roma uscire agli ottavi, la terza italiana otterrebbe 12,7 milioni. Che sommati alla prima tranche del market pool (8,25 milioni) e ai 22,4 dei premi Uefa e del botteghino fanno 43,35 milioni di euro: il vero premio in palio domenica al San Paolo.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.