Chi ha fatto i migliori affari, e chi i peggiori, tra le squadre della Premier league nelle ultime due sessioni di mercato? Ce lo siamo domandati rielaborando i dati pubblicati oggi dalla BBC a proposito dei piazzamenti in classifica dei club inglesi relazionati con quanto speso (l’importo rappresenta il saldo tra acquisti e cessioni) sul mercato.
Il Manchester United risulta essere la società che – complice la necessità di ristrutturare la rosa dopo l’addio di Ferguson e l’anno disastroso condotto sotto la guida di David Moyes – ha avuto la spesa più alta per ogni singolo punto realizzato. I Red Devils, primi per spesa sul mercato, hanno chiuso la stagione al quarto posto tornando in Champions league e spendendo 2,89 milioni di euro per ognuno dei 70 punti realizzati in campionato.
Relativamente poco è costato invece il titolo al Chelsea. La società ha speso sul mercato meno di Manchester United, Liverpool e Arsenal investendo poco meno di 114 milioni di euro che significano 1,31 milioni di euro per ciascuno degli 82 punti totalizzati. Alla fine si può a ragione parlare di un titolo “low cost” per la squadra di Mourinho visto il quarto posto nel ranking dei big spender confrontato con il risultato finale.
Gli ex campioni del Manchester City avevano chiuso al quinto posto per investimenti la propria campagna acquisti (il club era anche pesantemente gravato dalle multe del FFP ed avrebbe dovuto giocare in Champions con una rosa ridotta). I 112,5 milioni di euro spesi hanno fruttato 79 punti: 1,42 di media. Tutto sommato un bilancio positivo se si pensa che con il quinto budget totale della Premier i citizens si sono assicurati il secondo posto.
Le altre grandi possono sorridere poco: il Liverpool aveva speso tantissimo, 113 milioni di euro totali, ma ha chiuso al sesto posto fuori dalla Champions e secondo per onerosità dei punti fatti: 2,53 milioni di euro per ciascuno dei 62 raccolti. L’Arsenal si consola con la “solita” Champions league (quest’anno senza playoff) e con 1,72 milioni a punto chiude al terzo posto.
Sorpresa “fino ad un certo punto” si potrebbe dire del Southampton di Ronald Koeman. La società si è profondamente rinnovata ma non ha lesinato sforzi sul mercato. Alla fine i quasi 80 milioni messi nel budget sono valsi 60 punti per una media di 1,31 milioni.
In tal senso chi ha fatto i migliori affari sono certamente lo Stoke City e lo Swansea.
Lo Stoke con soli 4,17 milioni di euro messi sul mercato (è stata la squadra che meno ha investito) ha chiuso in nona posizione la stagione con 54 punti totali che significa solo 80 mila euro a punto. Lo Swansea ha speso di più, circa 9,38 milioni di euro nel saldo tra acquisti e cessioni, piazzandosi terza nel rank delle società più parsimoniose e seconda in quelle che a conti fatti hanno fatto i migliori affari: 170 mila euro a punto.
I disastri sono stati in primis del QPR che a fronte dell’ottavo budget investito sul mercato (38,89 milioni di euro) si è ritrovato retrocesso in Championship all’ultimo posto spendendo solo 10 mila euro a punto in meno dei campioni del Chelsea per una media di 1,31 milioni di euro a punto.
Una menzione la merita a questo punto l’Aston Villa. Nulla di eccezionale per il club di Birmigham in una stagione condotta nella bassa classifica con il patema continuo della retrocessione. Alla fine sono stati 38 i punti (3 in più dell’Hull, terza retrocessa insieme a QPR e Burnley), che sono costati relativamente poco: 290 mila euro ciascuno.
Ma sabato pomeriggio a Wembley l’Aston Villa potrebbe coronare in maniera insperata la sua stagione: c’è la finale di FA Cup con l’Arsenal ed un exploit restituirebbe alla Premier League un grande protagonista perso in questi ultimi anni, che il prossimo anno giocherà l’Europa League grazie al piazzamento Champions dei gunners, ma che ora potrebbe centrare un successo esaltante, due anni dopo il clamoroso 1-0 con cui il Wigan (già retrocesso in Championship, ed ora in League One) superò il superfavorito Manchester City.