La prova tv potrebbe cambiare. Continuerà ad essere applicata negli stessi casi (condotta violenta, antisportiva o per espressioni blasfeme), ma con una modalità diversa: chi dovrà giudicare (e anche chi dovrà difendersi) avrà a disposizione non più solamente le immagini mandate in onda da una televisione, ma tutto quel che è stato girato. Per tagliare la testa al toro delle polemiche che si scatenano anche sui broadcaster, accusati puntualmente di aver mandato in onda (o aver tagliato) determinate immagini per un motivo.

Nei mesi scorsi la Lega ha accolto la richiesta di Galliani, presentata dopo lo scontro con la Juventus sul fuorigioco di Tevez, di accentrare nelle mani della Lega la gestione dei registi e dei produttori da utilizzare negli stadi: manca solo l’ok dell’assemblea. Con tutta probabilità sarà Infront a gestire la formazione dei professionisti che lavoreranno per la Lega, affidandosi ad un “coach di provata esperienza, spesso non vicino a noi in passato”, ha detto Marco Bogarelli. Per quanto riguarda invece la prova tv, ci vuole l’approvazione della Figc: entro giugno – scrive la Gazzetta dello Sport – il Consiglio Federale voterà sulla modifica dell’articolo 35 del codice di giustizia sportiva, insieme alla proposta della Lega di far scattare la squalifica dopo 5 ammonizioni e non più dopo 4, e alla conferma degli arbitri di porta: tutti argomenti al centro dell’ultima assemblea di Lega.

Le novità riguarderebbeo le immagini utilizzabili per la prova tv: non solo quello che è andato in onda sulle pay tv (con un inevitabile filtro “artistico” di ogni regista), ma tutto quel che è stato registrato dalle telecamere. Al momento la prova tv si basa solo sulle immagini diffuse da Mediaset e Sky. Ora invece verrebbe utilizzato tutto il materiale registrato ed archiviato da tutte le telecamere presenti sul campo. E sarebbe a disposizione sia dell’accusa che della difesa, attraverso un portale web riservato. Per non generare disparità di trattamento tra i diversi stadi, la Lega chiederà che per nuova prova tv si utilizzino 10 telecamere, più le eventuali integrazioni delle pay tv. Tocca alla Federcalcio decidere, ma non sembra ci siano motivi plausibili per dire di no.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.