Scende in campo Michel Platini che stamattina a Zurigo ha incontrato Sepp Blatter chiedendogli di fare un passo indietro ritirando la propria candidatura dalla presidenza della Fifa. Blatter, però, ha opposto un netto rifiuto. “Sono disgustato”, ha affermato il presidente della Uefa in conferenza stampa, “le persone non vogliono più questo presidente, quello che è successo ieri è veramente troppo. Sono stato chiaro con Blatter. Gli ho detto, guardandolo negli occhi, che doveva dimettersi. Lui mi ha risposto che capisce, ma che adesso è troppo tardi. Per la sua immagine sarebbe stato meglio fare un passo indietro. Lui vuole convincere i membri del Congresso per votare per lui, contando sulla democrazia, ma, secondo me, così perdiamo tutti”.
Qualcuno avrebbe voluto Platini candidato ma lui dice che non rimpiange di non essersi presentato: “Non ho mai voluto combattere contro un amico come Sepp. Il suo bilancio è come quello degli altri. I migliori anni sono stati all’inizio del mandato”. Poi Platini fa il suo endorsement: “Faccio un appello a tutte le federazioni mondiali: votare il principe Alì Hussein. L’Europa lo farà. Il mondo del pallone è stato sconvolto da troppi interessi. La Fifa non merita di essere trattata così, perché è la madre del calcio“.
Se l’Uefa per voce del suo presidente ha dunque voltato le spalle a Blatter, a sostegno del presidente uscente si sono schierate invece la Caf, la confederazione calcistica africana, e la Confederazione del calcio asiatico, che spinge per il regolare svolgimento delle elezioni.
Dall’Inghilterra, nazione che potrebbe prendere il posto della Russia in caso venissero confermate le irregolarità per l’assegnazione dei mondiali del 2018, il premier David Cameron ha fatto sapere di essere pienamente d’accordo con il presidente della Football Association, Greg Dyke, che ha chiesto le dimissioni di Blatter. Un portavoce di Cameron ha spiegato che il premier “sostiene totalmente la posizione della FA”, che pretende un passo indietro dello svizzero e si augura l’elezione del principe giordano Ali Bin Al Hussein come presidente.
“La responsabilità di amministrare bene il calcio è di chi lo amministra”, ha aggiunto il portavoce del premier inglese, “ma noi siamo completamente al fianco della FA e sosteniamo la candidatura del principe Ali”. C’è anche chi chiede che il Mondiale del 2018, assegnato alla Russia, venga organizzato dall’Inghilterra. Sull’argomento il portavoce di Cameron non si è sbilanciato ma ha sottolineato: “molti britannici sono rimasti delusi per aver perso la possibilità di ospitare quel Mondiale, tra questi anche il nostro primo ministro, ma questo e’ il momento di concentrarsi sull’inchiesta e sulla riforma della Fifa“.