Salvato Icardi, ora il nominato nel Grande Fratello del mercato nerazzurro è Mateo Kovacic. In bilico tra la voglia di investire su nuovi elementi per tornare grandi da una parte, e la mannaia di 14 milioni del Fair Play Finanziario congelati da pagare in caso di nuovo mancato rispetto delle norme Uefa sui conti, il club di Erick Thohir deve fare i conti con le entrate del mercato, prima di spendere.
L’Inter ha già pagato parte dello scotto a livello di Fair Play Finanziario: il club ha dovuto rinunciare di fatto a quasi tutti i soldi guadagnati nell’ultima stagione europea, vista la multa da 6 milioni. Soldi che il prossimo anno non arriveranno: a meno di stravolgimenti dovuti ad altri casi Genoa legati quindi al rilascio della licenza Uefa, l’Inter il prossimo anno non giocherà le competizioni continentali. Uno zero che alla voce ricavi pesa tantissimo, soprattutto in un periodo in cui di soldi in cascina bisogna metterne tanti, per ripianare le perdite e tornare competitivi.
La prima mossa: blindare Icardi
In questo senso, da mesi si era parlato della possibile cessione di Mauro Icardi, per tamponare la situazione relativa al passivo. Una voce che si era rafforzata alla luce dei numeri dell’ultimo bilancio nerazzurro, chiuso con una perdita netta consolidata di 87 milioni. A questo si era aggiunta la possibilità, sempre più concreta nei mesi successivi, che l’Inter non avrebbe giocato la prossima Champions League. E così, mentre un’altra squadra sanzionata come la Roma si metterà in tasca 15 milioni di bonus qualificazione al massimo torneo continentale, l’Inter deve capire chi cedere per avere un po’ di soldi vitali come l’ossigeno.
Icardi, si diceva. Le prestazioni dell’attaccante hanno portato il valore del suo cartellino a gonfiarsi. Se guardiamo le valutazioni di Transfermarkt, ad oggi Icardi vale 25 milioni di euro. Un prezzo che, in questi casi, può essere considerato una sorta di base d’asta di partenza, per un giocatore che via via è andato affermandosi. A tutto ciò si è aggiunta la questione legata al rinnovo. Alcune indiscrezioni rilevate da Calcio&Finanza nei mesi scorsi avevano segnalato come l’Inter fosse intenzionata ad allungare il più possibile i tempi del rinnovo e a prendersi la metà dei diritti d’immagine del giocatore. Un allungamento dovuto a necessità di bilancio e ai rinnovi già programmati da tempo di altri elementi della rosa come Ranocchia e Kovacic.
Il rinnovo è poi arrivato, sostanzialmente alle condizioni dell’Inter: il rinnovo da circa 3,5 milioni a stagione peserà sul contratto dal prossimo bilancio, mentre Icardi riceverà un bonus di 1,3 milioni alla firma (una sorta di copertura del gap con gli altri top player in rosa e in virtù del titolo di capocannoniere). L’Inter ammortizzerà il costo per l’ingaggio trattenendo il 50% dei diritti d’immagine del giocatore, vero nodo della questione. Un rinnovo che suona come una blindatura: l’Inter si terrà Icardi. Perché a Mancini non si può negare l’attaccante che lui stesso ha fortemente voluto tenere a Milano.
Kovacic fa le valigie per dare ossigeno al bilancio
Trattenuto Maurito, l’Inter però deve cedere almeno un elemento importante. Ecco che allora i maggiori indiziati sono due: Samir Handanovic e Mateo Kovacic. Dei due, sembrava fatta per la cessione del portiere. Lo stesso Mancini aveva spiegato che l’ex Udinese voleva giocare la Champions.
Per Kovacic, la plusvalenza potrebbe essere di 14,6 milioni di euro. Questo perché il ragazzo è stato pagato 11 milioni nel 2013 ed ha un contratto fino al 2019. Ovviamente, ci stiamo basando anche qui sulla valutazione fatta da Transfermarkt di 22 milioni di euro. Una cifra realistica: il Liverpool offre 21, l’Inter ne chiede 25. In questi casi, si può chiudere a mezza via. Il sacrificio di Kovacic sembra quello tra i due più probabile, visto che per Handanovic non è arrivata nessuna offerta da club di Champions, tanto che ora si parla addirittura di rinnovo di contratto.
Per il croato, invece, le cose si fanno più difficili. Una prima indicazione arriva dalle voci che dicono che Mancini avrebbe avvallato la cessione di Kovacic. Per un motivo prima di tutto squisitamente tattico: Mancini spesso ha prediletto a centrocampo giocatori muscolari, dotati di buon piede ma prima di tutto di grande fisico: vedi alla voce Vieira e Stankovic. E poi, perché in questo momento l’Inter è troppo debole per poter puntare su un ragazzo certo talentuoso, ma ancora debole per sobbarcarsi una squadra da rilanciare.
Per l’Inter, si tratterebbe anche di un risparmio di 5,8 milioni all’anno: oltre al cartellino, che ne costa solo 1,8 ad esercizio, si aggiungono i costi dell’ingaggio da 2 milioni netti all’anno (quindi 4 circa lordi, considerata la tassazione italiana). In attesa di risolvere la grana legata all’incasso dei 10,5 milioni del Sunderland per Alvarez, l’Inter è quindi costretta a fare cassa.