Entra nel vivo la gara indetta dalla Fondazione Fiera Milano per la riqualificazione dell’area del Portello, dove il Milan vorrebbe costruire il nuovo stadio di proprietà. Un progetto fortemente voluto dal vicepresidente Barbara Berlusconi che, anche con l’ingresso nel capitale del consorzio di investitori guidato da Mr Bee Taechaubol, dovrebbe mantenere il proprio ruolo nell’organigramma rossonero (il broker thailandese entrerà in cda e avrà la delega allo sviluppo delle politiche commerciali in Asia).
Oggi la commissione tecnico-legale dell’ente fieristico, alla presenza del presidente Benito Benedini e del d.g. Paolo Lombardi procederà all’apertura delle buste contenenti le tre proposte arrivate venerdì scorso: oltre a quella del club rossonero ci saranno anche le offerte di Prelios (polo tecnologico) e della cordata italo-francese Vitali-Stam.
Quello odierno sarà un passaggio riservatissimo, ma solo un primo step. Per il verdetto, infatti, bisognerà attendere altre 24 ore: domani, il comitato esecutivo di Fondazione, il suo organo esecutivo, a meno di improbabili rinvii, sceglierà il vincitore (che sarà poi ratificato dal consiglio generale di Fondazione in calendario il 25 giugno).
Secondo indiscrezioni di stampa degli ultimi giorni, il progetto del Milan, che sembrava il favorito ancora poche settimane fa, avrebbe qualche limite sotto il profilo urbanistico che lo potrebbe mettere in fuorigioco. Il nuovo stadio insisterebbe per il 20% su areee del Comune di Milano e per un altro 30-35% su un terreno privato, dove oggi c’è la sede della Citroen (ci lavorano 500 persone) che recentemente ha rinnovato il contratto di locazione per altri 18 anni.
Questo potrebbe rivelarsi un problema non indifferente, perché la Fondazione Fiera richiede che ci sia totale disponibilità delle aree su cui il progetto andrebbe a ricadere, pur se esterne al terreno della Fiera. Insomma, al momento sarebbe scattato in testa il gruppo Prelios, il cui progetto del Magnete (una polo con diverse funzioni che costerebbe tra i 120 e i 140 milioni, in collaborazione con Officinae Verdi) è già stato presentato per intero. E poi c’è da tenere in considerazione anche il terzo concorrente, il gruppo Vitali Spa, che con il gruppo francese Stam Europe vorrebbe costruire al Portello una sorta di imitazione delParc Guell di Barcellona, incentrato su natura, cultura e sport.
Ma prima del futuro, incombe il presente: in mattinata, il Comune di Milano ospiterà un vertice con due ispettori della Uefa, i dirigenti di Milan ed Inter sul tema dei lavori (in corso: dal 2012 sono stati investiti 32,5 milioni) al Meazza necessari per ospitare la prossima finale Champions. Dopo aver archiviato, sabato, l’edizione 2015 a Berlino, con questo tavolo la Uefa apre la nuova era: Milano 2016, ora si parte.