Una poltrona per nove. Se fosse un film – e per certi versi lo sembra – la questione del fallimento del Parma calcio potrebbe avere un titolo del genere. A poche ore dalla scadenza della consegna delle buste con le offerte da consegnare al notaio parmigiano Almansi, in città negli ultimi giorni si è scatenata una ridda di voci su chi potrebbe prelevare il club fallito e farlo ripartire dalla Serie B dopo la retrocessione sul campo.

Secondo quanto i curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto avevano riferito in una conferenza stampa convocata ad hoc, erano nove i soggetti interessati a rilevare il club in data room. Di questi, attualmente, si conosce solo l’identità di quattro. Vere o presunte. Tre si sono ufficialmente esposte alla stampa, una ha negato l’interesse, ma potrebbe essere solo una smentita di facciata. E a Parma, dopo alcuni giorni di speranza, è tornato ad aleggiare un certo pessimismo: e se non si presentasse nessuno? Pare infatti che nonostante il debito sia stato eroso dagli originari 80 milioni di euro, i costi spaventino ancora un po’.

Dai cinema ai rifiuti, passando per il baseball e le auto

Di Corrado è stata la stessa Calcio&Finanza a dire di chi si tratta: è uno dei nomi più potenti nell’industria cinematografica italiana: è a capo della catena di sale The Space Cinema, ex Warner Village passati poi sotto le insegne del duo Benetton-Berlusconi (grazie alla fusione tra i cinema Warner di 21 Investimenti e Medusa Multicinema di Mediaset di cui Corrado era l’ad).  “Chi ama Parma deve prestarsi per questo. E io, essendo di Parma, sollecitato da più parti, sto cercando di trovare persone come me che amano Parma e vedere se riusciamo in questa impresa. Ma oggi come oggi non ci sono i presupposti; ci sono troppe turbolenze, la situazione amministrativa non è chiara e non si sa quanto è l’ammontare del debito sportivo… Anche se uno ama Parma non è che può fare salti nel vuoto…”, aveva spiegato qualche giorno fa al sito Stadiotardini. Il debito nel frattempo è stato fissato in 22,2 milioni di euro, ma il progetto di passivo deve essere poi sottoposto al giudice Rogato. In assenza di una vera e propria certezza, pare che lo stesso Corrado abbia deciso di raffreddare nelle ultime ore il proprio iniziale interessamento.

Meno incertezze sembra avere Mike Piazza. Storico giocatore di baseball di origini italiane, Piazza ha già costituito una società – ha spiegato Parmaquotidiano – che userebbe per acquistare il club: è la Nuova Parma Calcio, dotandola di un capitale sociale di 10mila euro e mettendo come amministratore unico Gilberto Girali. Un uomo anch’egli proveniente dal mondo del diamante: Girali è manager del Parma Baseball. Ma non solo. I due soci della nuova srl sono gli avvocati Paolo Brugnera (con il 60% delle quote) e Andrea Baccarin (40%), entrambi dello studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners. Al momento, solo 2500 euro dei 10mila del capitale sono stati versati. Dietro l’operazione ci sarebbero anche un fondo canadese e l’appoggio della banca Chase Manhattan. Piazza avrebbe già visitato il centro tecnico di Collecchio: su di esso c’è la prelazione sull’acquisto, per chi si aggiudica il Parma Fc.

Una terza offerta dovrebbe arrivare da Ottaviano, in provincia di Napoli. A farla sarebbe l’imprenditore Paolo Scudieri del il gruppo Adler, azienda leader nel settore dei prodotti in polimeri: parliamo del primo produttore italiano di sistemi per il comfort acustico e termico di veicoli e di rivestimenti e pannelli per le portiere e tappeti interni, con un fatturato di 1 miliardo di euro annuo. “Noi non siamo interessati al Parma. Il Presidente Scudieri è estraneo alla vicenda anche a titolo personale”, ha negato l’azienda. Ma l’interesse ci sarebbe.

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Paolo Scudieri, del gruppo Adler

Il quarto nome, venuto a galla dopo un’intervista rilasciata a Gazzetta Tv, è quello di Saverio Columella. Un nome già legato al mondo del calcio, poiché patron del Matera. Il club lucano ha rischiato quest’anno di andare in B, ma è stato fermato nella corsa alla cadetteria ai playoff. Ora Columella è pronto a riprovarci con il Parma:  “Stiamo studiando la situazione insieme ai miei partner, ma posso confermare l’interesse per acquistare il Parma. Nel caso la situazione fosse positiva, procederemmo per rilevare la società. Parma è una città che conosco molto bene per motivi lavorativi e rappresenta una piazza storica del calcio italiano. Comunque l’eventuale ingresso nel Parma non escluderebbe la mia passione per il Matera”. Columella è patron anche della Tradeco, società specializzata nella rimozione rifiuti urbani. Negli ultimi tempi l’azienda, che ha avuto qualche difficoltà nel saldare gli stipendi di alcuni operai, sta trattando la rescissione del contratto con il Comune di Isernia, che nel frattempo si è sobbarcata i costi relativi agli ultimi emolumenti dei dipendenti.

Oggi, nell’ultima asta prevista alle 12 sapremo chi di questi la spunterà. O se nessuno di loro, alla fine, si sarà presentato. se si verificherà quest’ultima ipotesi, il Parma con ogni probabilità dovrà ripartire dalla Serie D.

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Classe 1984. Siciliano di nascita, romagnolo d’adozione, giornalista sportivo per vocazione. Tanta stampa locale (Corriere di Romagna, Resto del Carlino), poi il salto a Milano: master “Tobagi”, Sky.it, Libero, Linkiesta, Pagina99.