Il Manchester United è il Primo brand del calcio europeo a superare la valutazione di 1 miliardo di euro, secondo la recente analisi di Brand Finance, ora si appresta a vivere la stagione della rinascita, quella del ritorno in Champions League e dell’assalto ad una Premier che manca ormai da troppo tempo, secondo le abitudini del club di Old Trafford.

Il quasi certo addio di Robin Van Persie ai Red Devils traccia la via di un percorso di rinnovamento profondo, supportato da una capacità di spesa sul mercato da sbaragliare la concorrenza. Il noto quotidiano inglese The Mirror ha infatti riportato le parole di Louis Van Gaal, il quale sostiene che, dopo i 200 milioni spesi la scorsa estate per rafforzare la rosa, ne sarebbero pronti altrettanti per portare a Manchester i migliori top player d’Europa, quelli che dovranno riscrivere i rapporti di forza e gli equilibri del football d’Oltremanica.

Tuttavia, secondo il Mirror, le difficoltà nel poter fare un mercato stellare, per lo United, non risiederebbero tanto nel budget a disposizione, impossibile per la maggior parte dei club del Vecchio Continente, quanto nella drastica riduzione dell’appeal sportivo della squadra più importante d’Inghilterra. E’ l’eredità dell’addio di Alex Ferguson (avvenuta nell’estate del 2013) tecnico che, grazie a  capacità manageriali e di leadership fuori dal comune, se da una parte ha cambiato, e per sempre, la storia dello United, dall’altra, ne ha “causato” il vuoto, specie nei risultati sul campo, delle ultime due stagioni.

Con David Moyes sulla panchina più importante del calcio britannico, il fallimento infatti è stato totale: anche economico, perché la mancata qualificazione alla Champions ha prodotto mancati ricavi per almeno 50 milioni di euro. Un nuovo corso che si è arenato ben prima di cominciare, e anche dopo la prima stagione del tecnico ex Ajax, il ridimensionamento tecnico, complice una campagna acquisti poco equilibrata, pare evidente a tutti.

LVG si trova dunque ad affrontare una situazione che, dopo un paio di stagioni, era ed è rimasta delicata: sbagliare per il secondo anno consecutivo sarebbe imperdonabile e mentre l’acquisto del talentuoso olandese Memphis Depay dal Psv, sottolinea il Mirror, è un buon punto di partenza ma non basta al club per rilanciarsi in patria e in Europa, intanto, alcuni, grandi, obiettivi per la stagione 2015-16 sono sfumati al fotofinish: è il caso del terzino brasiliano Dani Alves, a lungo cercato dal club dei Glazer e che poi ha preferito rinnovare col Barcellona a 4,6 mlioni di sterline l’anno (con il Manchester disposto a raddoppiare la cifra); oppure di Gareth Bale, altro grande nome di mercato sulla lista del tecnico olandese, e che pare restio a lasciare Madrid, mentre anche Karim Benzema, possibile contropartita tecnica in uno scambio con il portiere David De Gea, non sembrerebbe entusiasta della soluzione-Manchester.

A complicare ulteriormente le cose, la minaccia che arriva dall’altra sponda di Manchester e cioè dalle intenzioni sul mercato dei cugini, un tempo solo rumorosi e ora agguerriti, in casa e fuori, del City che, direttamente dalle parole del presidente Al Mubarak, vogliono a tutti i costi assicurarsi i migliori talenti in giro per l’Europa. A partire dall’ambitissimo centrocampista della Juventus Paul Pogba, per il quale sarebbero pronti oltre 100 milioni per strapparlo alla non meno agguerrita concorrenza di Barcellona e Psg. E poi Sterling, De Bruyne e Imbula, tutti finiti nel mirino dello sceicco proprietario dei Citizens.

Il Man United scrive il Mirror, Van Gaal, oltre ai soldi, dovrà dunque usare tutta la sua capacità di persuasione per cercare di assicurarsi i profili giusti per il rilancio in grande stile delle ambizioni dei Diavoli Rossi: perché essere il primo brand al mondo è importante, ma quando c’è da mettere sotto contratto i migliori atleti nel calcio forse questo non basta

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.