Lega pro commissariamento – Mario Macalli potrebbe dimettersi da numero uno della Lega Pro, dopo il rigetto del ricorso da lui presentato sul caso Pergocrema. “Non è che sono contento, ma le sentenze sono queste e si rispettano anche se non le condivido, ma dobbiamo prenderne atto. Oggi non sono entusiasta e anche io prenderò le mie decisioni. Non ho nulla da guadagnar e ho tutto da perdere. Sono un presidente fermo fino ad agosto e non è il massimo della vita. Dimissioni? Non le escludo“.
Lo dice all’agenzia Italpress Mario Macalli, commentando la sentenza di rigetto emessa dal Collegio di Garanzia del Coni, sul suo ricorso contro l’inibizione a 4 mesi inflittagli dagli organi di giustizia federale per il caso-Pergocrema. “La Lega è la bandiera che abbiamo portato avanti sempre e di più. Se riesco faccio fino in fondo il mio dovere, altrimenti pazienza”, aggiunge Macalli.
L’attuale numero uno della Lega Pro non potrà prendere parte all’assemblea di Lega Pro del 30 giugno, dove in caso di ennesima bocciatura del bilancio del 2013/14 la Federcalcio dovrebbe con ogni probabilità procedere al commissariamento: “Sarei andato a metterci la faccia molto volentieri, perché il presidente è il responsabile dell’atto amministrativo, anche se io quell’anno non ho gestito che uno stuzzicadenti perché ero solo in giro per ospedali. Io non mi sento colpevole di nulla. La cosa che mi dà fastidio è di pagare per qualcosa che non c’entra nulla. Questa è la mia sensazione. Ormai sono sulla graticola da tanto tempo e per questo c’è amarezza. Ma se mi chiedono il perché non lo so. Non ho fatto il mimino danno a nessuno anche se ora sembriamo degli orchi”.