Napoli, il botta e risposta tra De Magistris e De Laurentiis continua ad oltranza. L’uno parla del restyling del San Paolo, mentre l’altro è preoccupato del manto erboso per via dei concerti. Insomma, non si arriva a trovare una soluzione e soprattutto un punto in comune da cui ripartire per costruire qualcosa d’importante.
Alle accuse dei giorni scorsi del patron del club partenopeo, il numero uno di Palazzo San Giacomo oggi, a margine dell’inaugurazione del Campo estivo 2015 allo stadio “Collana” del Vomero, ha risposto che “i patti vanno rispettati da entrambi e il presidente non può non rispettare l’impegno preso“.
I patti sono patti, ma a cosa si riferisce il sindaco del Comune di Napoli quando dice così? All’accordo stipulato prima che iniziasse il campionato appena terminato: al Napoli veniva prolungata la convenzione per un altro anno e al Comune veniva data la possibilità di organizzare i concerti al San Paolo a patto che, in caso di danneggiamento del manto erboso, i lavoro di manutenzione straordinaria fossero a spese sue.
Finora, la questione del manto erboso non era stata presa più in questione visto l’accordo raggiunto ma da lunedì le cose sono cambiate. De Laurentiis ha rinviato così di un anno il progetto del restyling della struttura di Fuorigrotta ma De Magistris non ci sta.”Noi lavoriamo e non ci fermiamo – aggiunge de Magistris – lavoriamo senza cadere in provocazioni, a testa bassa, con le carte a posto e nell’interesse della città. Altre cose non ci interessano“.
Insomma, è una guerra dialettica senza respiro quella che il Comune di Napoli ed il club partenopeo hanno ripreso a fare da giorni. A prescindere però dal manto erboso del San Paolo e del restyling della struttura, i due comunque dovranno ritornare a parlarsi da vicino per due motivi: la creazione di una nuova convenzione ed i lavori allo stadio richiesti dalla Uefa.
Su entrambi i fronti, nessuno dei due può esimersi dal non parlare, dal non confrontarsi e soprattutto dal non trovare una soluzione repentina perché a perderci sarebbero soprattutto i napoletani e questo, non lo vogliono entrambi per ovvi motivi.