Lo scandalo di Catania potrebbe coinvolgere altre società. La Gazzetta dello Sport racconta quel poco che filtra dalle stanze degli investigatori, ancora impegnati nelle indagini: ci sarebbero alcune intercettazioni di Delli Carri e Pulvirenti che rischiano di tirare in ballo anche Carpi, Brescia, Bari e Cittadella. Andiamo con ordine: in un’intercettazione Delli Carri dice che Giuntoli (all’epoca ds del Carpi, oggi al Napoli) “gli deve un favore”. La partita tra Catania e Carpi è quella decisiva per la salvezza dei rossazzurri, che ottengono il punto sperato dopo uno 0-0 noioso, sul quale i bookmakers non accettavano più scommesse: la partita era stata tolta dal palinsesto per il volume anomalo di scommesse sul pari senza gol, poi puntualmente verificatosi. La rosea sottolinea che bisogna prendere tutto con le pinze, ma il Carpi ora trema. Anche se senza coinvolgimento diretto del presidente, la promozione non è a rischio. Potrebbero però esserci punti di penalizzazione pesanti per la prima volta in Serie A del club.
Rischiano anche Brescia, Bari e Cittadella. Da un’altra intercettazione emerge che Pulvirenti (chiamato “il magistrato” dai suoi complici) volesse provare a “divertirsi” con puntate mirate su risultati esatti: con le Rondinelle voleva combinare un 2-2 che i bookmakers quotavano a 19 volte la posta. L’agente Fifa Arbotti – uno dei 7 arrestati – lavora sulla combine e fa sapere che per quel risultato servirebbe comprare 6-7 giocatori, mentre per un 2-0 ne bastano due (che sarebbero Antonio Caracciolo, sicuro, e Budel, ritenuto meno affidabile). Pulvirenti non si fida e si tira indietro. Ma se si accertasse che i due giocatori del Brescia erano disposti a truccare la gara il Brescia rischierebbe di essere escluso dalle ripescabili per la Serie B.
Il Bari viene invece tirato in ballo da una frase di Delli Carri che nel corso di una telefonata dice: “Noi facciamo palazzine in un modo, loro le fanno al contrario”. Secondo gli investigatori significherebbe che mentre il Catania comprava le partite, il Bari le vendeva. Anche qui la giustizia sportiva potrebbe approfondire e prendere provvedimenti. Infine c’è il possibile coinvolgimento del Catania, retrocesso a fine stagione: il sospetto è che il ds del Catania abbia provato a combinare la vittoria dei veneti (la partita finì 3-2 per il Cittadella) per favorire le scommesse su quel risultato.