La maxi-polemica tra De Laurentiis e De Magistris sul campo dello stadio San Paolo non accenna a placarsi. Anzi, si arricchisce di nuovi protagonisti, come l’organizzatore del concerto di Vasco Rossi, attorno al quale ruota un bel pezzo della faccenda. Breve riassunto delle puntate precedenti: il presidente del Napoli trova inaccettabile che sul campo del San Paolo si tengano concerti che rovinano il manto erboso. “O si fanno concerti e si distrugge il campo o si gioca a pallone. In quei giorni in cui devo allenare i giocatori nuovi – ha attaccato il presidente qualche giorno fa – e far testare il campo, non si può fare per via dei concerti”. Al punto che, si era sbilanciato De Laurentiis, “dovremo chiedere la prima partita del 23 agosto fuori casa”.

Per l’inizio del campionato ci sarà tempo. Ma nel frattempo il Napoli oggi ha annunciato con fastidio di essere “costretto suo malgrado a rimodulare gli ultimi giorni del ritiro di Dimaro che si concluderà il 29 luglio anziché il 31 luglio come previsto”, in seguito all’impossibilità di utilizzare lo stadio San Paolo nel mese di agosto. La decisione, scrive il club sul proprio sito, “è stata presa al fine di poter organizzare al meglio una serie di amichevoli”, ultima delle quali si giocherà il 29 alle ore 19.

Dall’altra parte la risposta è arrivata forte e chiara. Non da De Magistris, ma dall’organizzatore del concerto di Vasco Rossi del prossimo 3 luglio: “Altrove non ci sono tutte queste polemiche per il manto erboso. Nessun presidente  – ha detto Giuseppe Gomez della Fast Forward ai microfoni di Radio Crc – si permette di entrare nel profondo dell’organizzazione dei concerti. Il Napoli è l’unica società di calcio che pretende, avendo una convenzione piuttosto strana col Comune che ha l’esclusivo utilizzo del manto erboso, di essere messo al corrente. D’altro canto il Comune dice che lo stadio è di proprietà di tutti”.

“Questi concerti – ammette l’organizzatore – potrebbero danneggiare circa il 7/8% del manto erboso. Precisamente dalla porta, lato curva B, fino all’area di rigore, per tutta la fascia longitudinale del prato – precisa -. E’ quella la parte che potrebbe portare un po’ di danneggiamento. Fatto sta che con un nostro agronomo e con un agronomo del Napoli, si sta valutando un termoisolante che non bruci l’erba dal calore per questa settimana di copertura”.

“Personalmente – continua Gomez – non ho mai parlato con De Laurentiis, non mi piace il suo atteggiamento cosi’ istrionico, non mi piace il fatto che per forza debba comparire sui giornali. Non vorrei che tutta questa polemica fosse pretestuosa, affinché possa distrarre la tifoseria dalla sua gestione, che ultimamente è sbagliata. D’altronde manifesti e manifestini palesano adeguatamente il malcontento. In questa città, questa polemica, ha raggiunto davvero livelli assurdi. Perché solo Napoli? Non possiamo distinguerci in positivo, per forza nelle polemiche? La colpa è anche di chi si asserva mediaticamente alla società. Io sono tifoso del Napoli – dice l’organizzatore del concerto – ed il mio interesse è quello che il manto erboso si ripristini. Ma io organizzo i concerti, e non posso tornare indietro perché un presidente dice che non si devono fare. In uno stadio tra l’altro non suo”.

PrecedenteBilancio Genoa 2014, Preziosi copre il rosso di 26 milioni. Ma ora deve vendere
SuccessivoCristiano Ronaldo vende i suoi diritti d’immagine al proprietario del Valencia
25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.