“Gli stadi? Sono un problema enorme: servono nuovi impianti. C’è riuscita la Juventus, ci sta lavorando la Roma. E spero che il Milan non decida di costruire uno stadio piccolo come si dice. Il nuovo impianto del club rossonero dovrebbe contenere almeno 60 mila spettatori. Altrimenti, il Milan avrebbe difficoltà a tenere il passo con le grandi d’Europa. La vera svolta ci sarà quando riusciremo a coinvolgere investitori stranieri”. La pensa così Riccardo Silva, fondatore e presidente di Mp & Silva, la società che da anni porta la Serie A nelle case di tutto il mondo, secondo cui per procedere a un rinnovamento complessivo degli stadi il calcio italiano dovrebbe puntare all’organizzazione dei Mondiali del 2026.
“Sto dalla parte dei Mondiali di calcio del 2026”, ha spiegato Silva in un’intervista al quotidiano Avvenire, “perché credo che un evento di questa portata servirebbe all’Italia più delle Olimpiadi. Sarebbe l’occasione per costruire nuovi stadi e dare lustro al Paese intero, al contrario dei Giochi olimpici, che invece impattano di più su una singola città”.
Nell’intervista al quotidiano della Cei, l’imprenditore italiano, che recentemente, assieme all’ex capitano del Milan e della Nazionale, Paolo Maldini, è diventato proprietario del Miami Football Club, ha rilanciato alcune sue idee per rivitalizzare la Serie A, a partire dalla possibilità di giocare un turno di campionato all’estero.
“La Serie A conta 380 partite all’anno, se anche se ne giocano un paio fuori dei confini nazionali penso che non muoia nessuno, anzi. Sarebbe un’operazione che darebbe grandissima visibilità al calcio italiano. Al contrario delle amichevoli, alle quali non crede più nessuno, perché spesso vengono giocate dalle riserve e non dalle stelle. Dico di più. Pensate quale impatto avrebbe per la Serie A se tutta la prima giornata della stagione venisse giocata all’estero. Dieci partite in dieci Paesi del mondo nello stesso weekend. Prima o poi qualcuno lo farà. Non so se ci arriverà prima la Premier, la Serie A o la Ligue 1. So soltanto che sarà un successo planetario incredibile”.
Silva si schiera apertamente anche su una Serie A a 18 squadre anziché a 20 e sull’abolizione della pausa natalizia. “Sono favorevole alla riduzione del numero delle squadre in tutti i campionati europei. La Bundesliga l’ha già fatto, dovrebbero farlo anche la Premier League e la Serie A. Venti squadre sono troppe, sarebbe bene scendere a 18. Non so se verrà fatto oppure no, ma certo servirebbe non poco per migliorare la qualità del calcio nei tornei di vertice”.
“Durante le feste natalizie, l’audience televisiva è la più alta di tutto l’anno, perché le persone sono a casa dal lavoro e hanno più tempo per guardare la tv. Bene, in tutto il mondo, in quei 15 giorni, si vede soltanto il calcio della Premier League, che peraltro gioca ogni due giorni. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Poi ci stupiamo che i diritti del massimo campionato inglese valgano molto di più di quelli della Serie A. Perché non viene fatto anche in Italia? Facciamo andare i giocatori in vacanza in un altro momento dell’anno. Meno partite e distribuite meglio, ecco la mia ricetta”.