Stadio Milan Portello – Fumata grigia sul futuro del Portello. Al termine del comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano che oggi avrebbe dovuto scegliere fra i progetti di riqualificazione rimasti in corsa, lo stadio del Milan e ‘Milano Alta’ di Vitali e STAM Europe, si è registrata una nuova fumata nera.
Al momento, secondo quanto trapela, non sarebbe stata ancora individuata una data in cui affrontare nuovamente la decisione, già rinviata il 25 giugno dal comitato esecutivo, presieduto da Benito Benedini. In quell’occasione, concluso l’approfondimento delle due proposte rimaste in corsa e “apprezzando la completezza dei due progetti”, il comitato aveva fissato per oggi una nuova seduta per prendere la decisione finale sul progetto di riqualificazione dell’area del Portello.
Secondo quanto riferito da altre fonti, la decisione potrebbe addirittura slittare dopo le elezioni comunali del prossimo anno, per consentire al nuovo sindaco e alla nuova giunta che governerà la città nei prossimi anni di esprimere la propria opinione in merito all’opera, che potrebbe diventare così oggetto di confronto nella prossima campagna elettorale.
Sulla mancata decisione è intervenuta la vicesindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris, spiegando che “la decisione del rinvio dimostra che la società sta facendo una verifica attenta e approfondita. Sappiamo che per ora Fiera sta valutando la sostenibilità economica, un aspetto essenziale e pregiudiziale per affrontare anche solo l’idea di opere così importanti”.
“Va tuttavia ricordato che la decisione di Fiera non condizionerà in alcun modo le scelte dell’Amministrazione, scelte che richiederanno un confronto tra Giunta e Consiglio comunale” ha proseguito De Cesaris, sottolineando che “tutto ciò sarà possibile però solo in seguito alle decisioni definitive della proprietà e, soprattutto, quando sarà possibile conoscere le proposte progettuali in tutti i loro aspetti. Tutte le valutazioni dovranno inoltre tener conto delle osservazioni formulate dai cittadini. Chi vuole amministrare la città nell’interesse del territorio, dei suoi abitanti, ma anche dello sviluppo e del lavoro, deve avere il coraggio di attendere dati certi per decidere nel migliore dei modi, senza farsi condizionare da pregiudizi”.