Forse Pogba non era “abbastanza maturo”, come l’uva per la volpe di Esopo. Nei panni del furbo predatore oggi c’è Josep Bartomeu, presidente uscente del Barcellona a caccia della rielezione, che per mesi ha tentato di portare il francese della Juve alla corte blaugrana, salvo poi rassegnarsi al rifiuto di Marotta: 80 milioni quest’anno non sono bastati, e Ariedo Braida è tornato a casa a mani vuote dal viaggio a Milano che doveva (nelle speranze della dirigenza catalana) concludere l’affare. E così, sfumato l’obiettivo numero 1 della campagna acquisti – rimpiazzato in fretta e furia con Arda Turan, acquisto da 41 milioni complessivi che potrebbe tornare all’Atletico se il prossimo presidente decidesse così – ora Bartomeu fa marcia indietro, e racconta che Pogba tutto sommato non gli interessava poi tanto.
“Pogba non è una priorità anche se non si può prevedere il futuro. Luis Enrique, comunque, non ha chiesto il calciatore”, ha detto oggi Bartomeu alla radio “Cadena Cope”. Con un’inversione a U brusca ma comprensibile. Proprio sul mancato acquisto di Pogba i suoi avversari nelle elezioni del prossimo 18 luglio, Joan Laporta in testa, lo hanno attaccato: “È stata un fallimento – aveva detto Laporta a “Cadena Ser” – i dirigenti del club hanno messo in ridicolo il Barcellona facendogli del male”.
La replica non si era fatta attendere: “Non finisce qui”, aveva detto Braida dopo il no di Marotta. Per Laporta “la chiave per arrivare a Pogba è nelle mani del suo agente Mino Raiola. Io rispetto la Juventus ma se c’è reale interesse per il calciatore l’operazione si sarebbe dovuta fare in una maniera differente”. In sostanza, parlando direttamente con l’agente invece che con il club. Ma non è escluso che Braida si sia già portato avanti: si mormora che in realtà Juventus e Pogba siano già d’accordo per il trasferimento del giocatore in blaugrana la prossima estate. Ma ancora per un anno il francese rimarrà a Torino. Tanto a Barcellona non era una priorità…