Ligue 1. I club della Ligue 1 chiuderanno la stagione 2014-15 con una perdita operativa aggregata pari a 271 milioni di euro. Lo sottolinea il DNCG, organismo di controllo gestionale creato ad hoc per supervisonare le finanze dei club francesi. Una fotografia cruda dello stato del calcio francese: sommando infatti il rosso delle società di Ligue 2, le perdite, al netto della contabilizzazione delle plusvalenze da player trading, ammontano a 310 milioni di euro.

Per comprendere la portata del problema, secondo Marketing de los deportes, un paragone con il calcio spagnolo, in cui i club della Liga e della Liga Adelante (la seconda divisione iberica), hanno chiuso la stagione 2013-14 con 112 milioni di euro di perdite, senza considerare l’impatto, positivo o negativo, della compravendita di giocatori. Quest’anno inoltre, la Liga ha chiuso con un risultato operativo positivo (ante imposte) di 156,1 milioni di euro, mentre i ricavi derivanti dai trasferimenti di giocatori è stato pari a 268,3 milioni di euro.

Jean-Marc Mickeler, presidente DNCG, in un’intervista a “Les Echoes” ha sottolineato che, per i club transalpini, la “situazione è tesa”: i numeri infatti dicono che, a fronte di una diminuzione delle perdite aggregate dei due campionati rispetto alla stagione precedente (410 milioni di euro), si è assistito ad una parallelo calo dei ricavi, e, tuttavia, non si è riuscito in maniera significativa nell’intento di contenere il monte ingaggi, in lievissima diminuzione da 959 milioni di euro a 954.

Mickeler ha aggiunto, tuttavia, che, rispetto alla stagione 2012-13 in cui erano 7, al termine della stagione che si è appena conclusa solo 4 club sono stati costretti a intraprendere una politica di rigido controllo dei costi, con una diminuzione delle perdite di 100 milioni.

Per risollevare le sorti del calcio transalpino, si spera, da una parte, nella rinegoziazione del contratto relativo ai diritti tv, di cui si stima un incremento di valore pari a 200 milioni di euro (dai 620 milioni attuali agli 825 a partire dalla stagione 2016-17); dall’altra, la ristrutturazione degli stadi in vista di Euro 2016, nonché gli effetti della manifestazione stessa, dovrebbe portare i club ad un aumento significativo dei ricavi commerciali.

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.