Russia limite stranieri – Non più di sei stranieri per squadra in campo contemporaneamente: è il primo effetto del dopo-Capello. Lo ha stabilito la Federcalcio russa, per cercare di favorire lo sviluppo dei talenti locali e quindi della Nazionale in vista dei Mondiali che proprio la Russia ospiterà nel 2018.
La regola sarà immediatamente applicata: il campionato inizia venerdì, dopo la finale di Supercoppa russa vinta dallo Zenit di San Pietroburgo di Mimmo Criscito. E proprio il club della Gazprom, assieme a Cska e Lokomotiv Mosca, fa parte della schiera dei grandi club che non accettano la nuova regola imposta dalla Federazione. “Il nuovo format segnerà la fine della crescita del calcio russo. Se togliete Hulk, Witsel o Javi Garcia, cosa resta del campionato? Quando uno dei principali giocatori non potrà scendere in campo a causa di questo limite, gli altri diventeranno dei ‘parassiti’ e non avranno bisogno di battersi per conquistare un posto”, ha spiegato il tecnico dello Zenit, Villas Boas.
Nel frattempo, continuano le polemiche sulla risoluzione con Fabio Capello. Alisher Usmanov smentisce seccamente di aver influito nel divorzio (con ricca buonuscita) tra Fabio Capello e la nazionale russa nonostante il ricco rinnovo da poco firmato dall’ex allenatore di Roma e Juventus. “C’è gente che lavora appositamente per la nazionale di calcio, io in questa vicenda non c’entro, veramente”, spiega il 61enne magnate russo di origine uzbeca, a margine di una conferenza stampa tenutasi nell’impianto moscovita che sta ospitando i Mondiali di scherma. Ed ha smentito anche di aver provveduto ai mancati pagamenti al tecnico italiano da parte della federcalcio russa: “Il ministro dello sport (Vitaly Mutko, ndr) mi ha chiesto di aiutare il calcio russo ed è giusto che l’abbia fatto, ma sempre nello spirito di chi si mette al servizio del proprio paese”, ha detto Usmanov, che è anche presidente della Fie.