Ricostruire la grande Inter, tornando subito in Champions League. Erick Thohir va in all-in sul mercato: fin qui i nerazzurri sono stati protagonisti di una mezza rivoluzione tecnica che sta portando a Milano diversi campioni, tra cui Kondogbia e Jovetic. Il presidente dell’Inter si augura che Mancini sappia riportare la squadra immediatamente nell’Europa che conta. Anche perché se non ci dovesse riuscire i conti della società potrebbero avere qualche problema in più.
“Noi abbiamo obiettivi dentro e fuori dal campo e vogliamo raggiungerli tutti. Fuori dal campo quest’anno – ha raccontato Thohir in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport – i nostri ricavi sono saliti da oltre 160 milioni a oltre 170, ma non è ancora abbastanza. Dobbiamo arrivare a quota 250 milioni per essere, a livello di introiti, tra i 10 migliori club d’Europa. E questo deve succedere entro il 2019: abbiamo quindi altre 4 stagioni nelle quali lavoreremo con i migliori dirigenti del mondo che abbiamo reclutato. Non conta se sono italiani o stranieri: l’unica cosa fondamentale sono i risultati. Ora dobbiamo dare loro il tempo di far bene”.

Nonostante le spese sul mercato, Thohir non si dice preoccupato per il prossimo bilancio, che secondo le previsioni sarà ancora in rosso: “Abbiamo ammortamenti importanti, ma l’Ebitda (la differenza tra ricavi e i costi prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, ndr) è positiva. Rispetteremo i parametri del Fair Play Finanziario”.
Nelle parole di Thohir si fa sempre riferimento a Moratti. Anche perché per gli acquisti superiori ai 20 milioni di euro, l’ex presidente deve dare il suo assenso: “Devo ringraziare Moratti perché mi appoggia e mi aiuta – ha spiegato Thohir – in tutte le decisioni, non solo quelle relative ai giocatori e all’allenatore. Mi spiega quello che succede in Italia e la sua esperienza per me è fondamentale. Avere un partner come lui è fantastico. Moratti e io siamo i proprietari, abbiamo un progetto comune e siamo felici così. In futuro quello che può accadere non si sa mai e di certo tra 50 anni non credo che sarò più il proprietario perché sarò troppo vecchio. Noi cerchiamo sempre nuovi partner per sviluppare per esempio le nostre Academy, per le tournée come questa in Cina, per rafforzare il nostro brand e, perché no, per ricostruire un San Siro ancora più bello quando sarà il momento. Come soci, invece, no, non ne cerco“.

Thohir ha confermato il percorso intrapreso con il Milan di “due squadre in due stadi”: “Le relazioni sono ottime e improntate sul rispetto reciproco. Con il Milan stiamo parlando di un grande progetto comune: lo stadio. Sarà bello per la città di Milano avere due impianti e, oltre a creare nuovi posti di lavoro, daranno gioia alle due tifoserie”.
Per i nerazzurri diventa fondamentale tornare in Champions già da questa stagione: “A livello di ricavi non disputare le coppe è un danno, ma i nostri manager stanno lavorando bene e la conferma arriva dal fatto che anche senza l’Europa League i nostri ricavi sono in aumento. Se parlo da tifoso non posso essere contento, ma come presidente devo vedere le cose da un’angolazione diversa. Senza impegni infrasettimanali potremo prepararci al meglio per la Serie A e la Coppa Italia”. E tornare a lottare sin da subito per lo Scudetto.
Thohir dice che rispetterrano il fair play poi parla di ebitda che non comprende ammortamenti, indebitamento, patrimonio netto e risultato del bilancio quando nell’accordo con l’uefa dovrebbe calare ammortamenti, costo del personale e soprattutto perdita massima di 30 nel prossimo bilancio. L’inter visto il mercato che ha fatto non rispetterà mai il fair play. Poi dice che con 250 milioni nel 2019 entreranno nella top 10 quando già nel 2014 con questa cifra sarebbero 12. Nel 2019 con 250 non saranno neanche tra le prime 20-25 considerando soprattutto l’aumento dei ricavi che avranno le squadre inglesi dai diritti tv.
Questo Thohir, a differenza dello scetticismo iniziale, dovuto per lo più a chiacchiere da bar delle tifoserie avversarie, sembra un uomo di affari di tutto rispetto. Mi fidavo di Moratti quando decise di prendere molto tempo per valutare la cessione della società (qualcuno ricorderà le trattative sfumate), mi fido oggi ancor di più nell’osservare a chi ha deciso di affidarla. Si poteva rischiare un Monaco/Malaga-bis (di certo il pericolo ad oggi non è del tutto scongiurato) ma il percorso intrapreso a me appare solido e convincente. Rimane da vedere come si comporterà la società se le cose non dovessero andare bene. Shaqiri ad esempio, il cui caso per me è emblematico, lo si sta potenzialmente gestendo economicamente in maniera egregia. Era stato preso per 15 milioni circa (non ricordo bene) con l’obiettivo di tornare in Champions, obiettivo sfumato. La formula del prestito che l’Inter sta sfruttando consente di rimandare i pagamenti e ad oggi, cercare di piazzarlo in giro per risanare la perdita per il mancato approdo in Europa. Capisco i ragionamenti “eh ma tra Perisic e Shaqiri a questo punto teniamo lo svizzero”, il punto è che se gli obiettivi sfumano, alcuni sacrifici vanno fatti, e in quest’ottica Shaqiri è stato preso in prestito “gratuito” per 6 mesi, una formula impensabile da proporre al Bayern. Se poi riesci a sostituirlo con Perisic (che non avrà i colpi dello svizzero ma presenta un rigore tattico di gran lunga superiore), di sicuro è preferibile ad un più grezzo smantellamento della squadra. Purtroppo giornalisti e tifosi sono cose che non spiegano perchè da un lato la polemica piace, dall’altro qualche click in più sul proprio sito non può che fare piacere. Il trucco sta nel non fidarsi di tutto ciò che si legge.