Polemica a tutto campo sui ripescaggi in Lega Pro. Come ogni estate la fine di luglio porta grandi attese per quelle società che chiedono l’ammissione o la riammissione al campionato. Ma quest’anno vi è un elemento di contestazione in più: la “tassa” di iscrizione che le squadre devono pagare per la riammissione al campionato. 

Ieri intanto sono scaduti i termini e sono sei le società ad aver presentato la loro richiesta. In particolare Albinoleffe e Pordenone (finiti in D ai playout) chiedono la riammissione mentre Seregno (serie D/B, terzi) vorrebbe la promozione: sono le uniche tre società che oltre alla fideiussione di 400 mila euro hanno versato anche l’assegno circolare di 500 mila euro a fondo perduto richiesto dalle nuove normative.

Domanda di ripescaggio ma senza assegno circolare per Monopoli (vincitori della Coppa Italia, battuti in finale play off), Viterbese (serie D/G, seconda) e Taranto (serie D/H, secondo).

Se l’introduzione della “tassa” da 500 mila euro aveva l’obiettivo non scritto ma evidente di scoraggiare le domande, sicuramente si può dire – e non poteva succedere diversamente – che il fine è stato raggiunto.

Il 4 agosto si riunirà la commissione di valutazione. Anche perchè le 500 mila euro a fondo perduto non sono le uniche problematiche.

Il Seregno, ad esempio, non ha un impianto a norma ed ha indicato Busto Arsizio (stadio Speroni) come campo di casa. Ma si trova a 55 km di distanza e in un’altra provincia (Varese anziché Monza/Brianza).

Aperta contestazione invece per Vincenzo Camilli presidente della Viterbese che ha dichiarato che la tassa a fondo perduto è “una tassa amorale” e, peggio ancora, “un ricatto. Medesimo pensiero espresso da due squadre retrocesse ai playout nel girone B, Gubbio e Forlì, e dalla Sambenedettese che ieri hanno impugnato davanti al Collegio di Garanzia dello Sport la delibera del Consiglio Federale del 26 giugno nella quale sono state dettate le norme per il ripescaggio.

Ricorso che si basa su 5 contestazioni, in particolar modo sulla tassa di 500mila euro considerata tale da “scoraggiare i ripescaggi e realizzare, al di fuori delle procedure statutariamente previste, la riduzione delle squadre partecipanti. Estremamente onerosa”. Inserita: “senza averne il potere” e “in contraddizione con l’esigenza di tutela dell’equilibrio finanziario delle società”. Si annuncia quindi un’estate incandescente

PrecedenteCalendario Serie A 2015-16, si parte col botto. Roma-Juve e derby di Milano nelle prime tre giornate
SuccessivoNuovo Parma 1913, Scala: “Ecco i nuovi programmi”
Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting