Dopo il dietrofront del Milan sul progetto della costruzione del nuovo stadio in zona Portello, la Fondazione Fiera Milano, proprietaria dei terreni sui avrebbe dovuto essere costruito il nuovo impianto, è pronta a far scendere in campo gli avvocati per ottenere il rispetto degli impegni presi dal club durante la gara conclusasi lo scorso 7 luglio o in alternativa per ottenere il pagamento di una penale, che la società di Via Aldo Rossi ritiene invece non dovuta.

E’ direttamente il presidente della Fondazione Fiera Milano, Benito Benedini, intervistato sulle pagine milanesi del Corriere della Sera, a spiegarlo. La penale? «Definire questa materia sarà compito degli studi legali», ha spiegato Benedini, che si è anche detto amareggiato del comportamento tenuto da Barbara Berlusconi, il vicepresidente del Milan con delega sul progetto per il nuovo stadio: «Avrei apprezzato, da parte di Barbara Berlusconi, una telefonata che mi spiegasse il cambiamento delle decisioni che loro avevano già preso… ma capisco il Suo imbarazzo. E anche quello, ne sono sicuro, del presidente Silvio Berlusconi».

Rispetto alla posizione del Milan che nei giorni scorsi, tramite il consigliere Alfonso Cefaliello, aveva spiegato di ritenere non vincolanti gli impegni assunti nel corso della gara, a partire dall’onere di sobbarcarsi i costi di bonifica dei terreni, Benedini ha risposto per le rime. «Al dottor Alfonso Cefaliello ricordo un vecchio proverbio che raccontava mio nonno: “Un bel tacer non fu mai scritto”». «Fondazione Fiera Milano, che rappresento», ha aggiunto Benedini, «ha assegnato l’incarico per la riqualificazione del Portello alla fine di una lunga selezione. E non su mere ipotesi ma su impegni scritti di Ac Milan, proposti e firmati dall’amministratore delegato, la dottoressa Barbara Berlusconi».

Benedini ricorda anche gli impegni che erano stati presi dal club nel corso della gara. «Ac Milan con lettera del 2 luglio 2015 si accollava l’intera spesa senza alcuna eccezione. Quest’impegno, insieme ad altri punti qualificanti che ora il club disattende, erano conditio sine qua non per l’assegnazione dell’incarico».

Il Milan ha ritrattato anche la fideiussione sui tempi dell’iter amministrativo. La stessa data di pagamento del primo canone di 4,05 milioni, fissata al primo gennaio 2016, è stata rimessa in discussione. «Ripeto: i punti qualificanti che ora il club disattende erano per la Fondazione requisiti indispensabili».

Il progetto dello stadio al Portello è da considerarsi definitivamente sfumato, quindi? Cosa sarà del Portello? L’offerta di Vitali-Stam (arrivata seconda col progetto Milano Alta, ndr) è ancora valida?  «Riprenderemo in mano il discorso su questo fronte», ha spiegato Benedini, «Dopo l’estate, e previo consulto col Comitato esecutivo».

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