Presidenti Premier league 2015-2016. Manchester City, Chelsea, Tottenham. No, non è un pronostico sulla classifica finale della Premier League 2015-2016 ma semplicemente la classifica dei più ricchi. Che vede primeggiare per distacco il proprietario del Manchester City, lo sceicco Mansour, davanti a Roman Abrahmovic del Chelsea. In fondo troviamo Delia Smith e Michael Wynn Jones del Norwich, la famiglia Morgan dello Swansea e Bill Kenwright dell’Everton.

Le proprietà in Premier League hanno un profilo decisamente diverso rispetto alla nostra serie A: i presidenti tengono tutti un basso profilo, lasciano che siano i manager ad esprimere giudizi tecnici su partite e campionato, al contrario di quel che accade in Italia dove tutti parlano di tutto.

Non è un caso se l’unico italiano nell’elenco dei 20 “paperoni” è Giampaolo Pozzo, a cui viene riconosciuto un patrimonio di 120 milioni di sterline: si tratta probabilmente del più “english” tra i presidenti italiani. Alla guida dell’Udinese si è sempre distinto per la misura delle sue dichiarazioni, stesso metro tenuto con il Watford (e con il Granada, società spagnola di cui è pure azionista).

Il più ricco come detto è Mansour bin Zayed Al Nahyan, che nel 2008 ha fatto del Manchester City il club più ricco della storia acquistandolo per 200 milioni di euro. Mansour è presidente di Abu Dhabi United Group e fin qui la crescita del City portato al titolo nel 2012 e nel 2014 è stata frenata solo dal Fair play finanziario dell’Uefa.

Roman Abrahmovic dal canto suo è forse il proprietario più famoso dello sport. Abramovich è uno degli individui più ricchi del mondo ed ha accumulato un gigantesco patrimonio personale dalle industrie del petrolio, acciaio e minerarie nella sua nativa Russia. Nel 2003 acquistò il Chelsea per circa 400 milioni di dollari cambiandone radicalmente la storia.

Da qui in poi inizia un elenco che per i più potrebbe rivelare nomi sconosciuti, se non si è esperti di azienda e finanza inglese: Joe Lewis del Tottenham (5,3 miliardi di sterline di patrimonio, il decimo britannico più ricco secondo Forbes nel 2014) è un miliardario britannico che ha fatto il suo denaro nel commercio valutario. Guida il Gruppo Tavistock che a sua volta possiede una vasta gamma di attività, tra cui il Tottenham.

Per il resto troviamo Stan Kroenke dell’Arsenal (americano, detiene il 63%), Mike Ashley del Newcastle, proprietario della Sports Direct (rivenditore di abbigliamento sportivo), la famiglia Glazer del Manchester United (dopo la morte del padre Malcom lo scorso anno a gestire sono i figli Joel e Avram).

Sempre con patrimonio sopra il miliardo ci sono Ellis Short del Sunderland (del fondo Kildare Partners), Katharina Liebherr (che ha ereditato dal padre, morto nel 2010, il Southampton), Vichai Srivaddhanaprabha guida invece il Leicester di Claudio Ranieri (è presidente e Ceo di King Power Duty Free) mentre John Henry del Liverpool è un affarista concentrato sullo sport. Prima tra le proprietà sotto il miliardo è la famiglia Coates dello Stoke city che amministra la Bet365, casa di scommesse che ha sede nella stessa città.

1. Manchester City – Mansour bin Zayed Al Nahyan – £20billion
2. Chelsea – Roman Abramovich – £5.3billion
3. Tottenham – Joe Lewis – £4.9billion
4. Arsenal – Stan Kroenke – £4billion
5. Newcastle – Mike Ashley – £3.5billion
6. Manchester United – The Glazer family – £3billion
7. Sunderland – Ellis Short – £2.4billion
8. Southampton – Katharina Liebherr – £1.9billion
9. Leicester – Vichai Srivaddhanaprabha – £1.4billion
10. Liverpool – John Henry – £1billion
11. Stoke City – The Coates family – £925million
12. West Ham – David Sullivan – £850million
13. Aston Villa – Randy Lerner – £640million
14. Watford – Giampaolo Pozzo – £120million*
15. Bournemouth – Maxim Demin – £100million*
16. West Brom – Jeremy Peace – £50million*
17. Crystal Palace – Steve Parish – £45million
18. Everton – Bill Kenwright – £33million
19. Swansea – The Morgan family – £32million
20. Norwich – Delia Smith/Michael Wynn Jones – £23million

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting