Abodi, per il presidente della Lega Serie B la cosa fondamentale sarà ridare al campionato cadetto la giusta dignità ed il giusto appeal dopo le ultime vicende inerenti il calcioscommesse ritornato in auge solo pochi mesi fa.

In questo primo lustro di vita ci siamo dati una struttura di regole per mettere in sicurezza i bilanci dei club e garantire l’equa competizione: siamo ancora in convalescenza“. Così Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, intervistato dalla rivista ufficiale della Federazione di via Rosellini.

Un primo obiettivo è già arrivato: “Con il tetto salariale c’è una parte fissa massima che abbiamo stabilito in 150 mila euro lordi, poi ce n’è una variabile, che può arrivare allo stesso importo. Introducendo il ‘tetto’ abbiamo abbattuto in due stagioni il monte salari del 25% senza intaccare minimamente la qualità della competizione. Questo, per la Lega e i club, ritengo sia un risultato importante”.

Sulla situazione dei club cadetti aggiunge: “Non si naviga nell’oro, questo è evidente, ma credo che le politiche adottate dalla Lega possano garantire in tempi brevi un definitivo risanamento“.

Abodi ha poi voluto sottolineare l’intesa sui diritti tv: “Il contratto televisivo è stato un ottimo segnale verso l’interno e verso l’esterno. Verso l’interno per i benefici economici e di prodotto che questo accordo garantirà ai club e al campionato, verso l’esterno perché se Sky arriva a offrire un triennale di 64 milioni di euro, più che triplicando i ricavi del triennio scorso, vuol dire che la B piace, soprattutto al pubblico che rappresenta il patrimonio più prezioso, ma anche agli investitori“.

Resta comunque da risolve la questione relativa al calcioscommesse e ad un’immagine da risollevare proprio a causa di questo ultimo scandalo. “Se si vuole mettere la parola fine a certi comportamenti bisogna agire di conseguenza; ho proposto al Governo il sequestro preventivo dei beni per chi si macchia di certi reati in ambito sportivo e, in caso di colpevolezza, ho chiesto si arrivi alla loro confisca. E il dottor Cantone mi ha assicurato pieno appoggio a livello istituzionale, perché pienamente convinto della sua efficacia. Attenzione, questa e’ una iniziativa nella quale ho ricevuto pieno mandato e appoggio da tutte le società della Lega, che sono convinto ci farebbe fare un salto di qualità anche nella prevenzione e nella deterrenza“. Lo dice Andrea Abodi in un’intervista a “B Magazine”, la rivista ufficiale della Lega B, di agosto.

Lo scandalo calcioscommesse ha creato finora molti problemi, soprattutto dal punto di vista dell’immagine, al calcio italiano e proprio su questo, il numero uno della Lega Serie B ha detto: “Avevamo un contratto quinquennale con uno sponsor che aveva iniziato a collaborare con noi titolando i playoff e avrebbe dato il nome al campionato, ma per la delinquenza di pochi ha deciso di uscire dall’accordo. Chi ha arrecato il danno dovrà farsene carico! Già ci siamo costituiti parte civile nel processo di Cremona, ora faremo la stessa cosa anche nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catania. Questa deve essere l’ultima volta veramente. Chi commette questi atti gravemente lesivi dovrà capire che la Lega non darà tregua: chi sbaglia deve pagare. E il conto non può riguardare la sola Giustizia sportiva, per chi froda c’e’ anche la Giustizia che si amministra nei tribunali penali“.

La Lega a Cremona, spiega Abodi, si e’ costituita “persona offesa e parte lesa. Calcioscommesse e partite comprate sono stati un attentato al calcio, il tradimento nei suoi confronti e nei confronti di chi lo ama, atti delinquenziali che hanno creato un enorme danno di immagine alla Lega, alle societa’ pulite, ai tifosi che vanno allo stadio e alle aziende che hanno deciso di investire, di essere partner nostre e dei club”.

E a Catania “andremo nella stessa direzione – assicura Abodi -. Il solco e’ tracciato: chi sbaglia paga, deve servire da esempio e da deterrente per tutti. Con tutti gli sforzi che si fanno per creare un movimento credibile, che piaccia e appassioni, non e’ possibile che arrivi un gruppo ristretto di persone e rovini tutto. Pagine e pagine di quotidiani, servizi nei telegiornali. Tutto per colpa di pochi”. Ai club “ripeto a ogni assemblea di Lega: selezionate le persone, prima l’uomo poi il professionista. E’ meglio avere un dipendente, un collaboratore, un calciatore un po’ meno bravo, ma onesto!”.

PrecedenteIl Milan vince lo scudetto dei social network
SuccessivoStadio Milan, c’è un piano B se salta il Portello
Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.