Supercoppa Italiana, ancora niente soldi dalla Cina. Sono passati meno di dieci giorni dalla finale di Supercoppa Italiana tra Juventus e Lazio conquistata dai bianconeri, ma i dubbi sulla necessità di disputare la competizione oltre i nostri confini, come sta avvenendo ormai da qualche anno, non si spengono. Da quello che trapela, secondo un’indiscrezione raccolta dal quotidiano torinese “Tuttosport”, infatti, non sarebbero ancora arrivati i soldi attesi dalla Cina e questo non fa che dare credito a chi ritenga fuori luogo la decisione portata avanti dalla Lega Calcio di andare in Asia per disputare la competizione.

Dall’Oriente, infatti, tutto tace e la tensione da parte del massimo organismo calcistico nazionale la tensione inizia a farsi sentire, La preoccupazione riguarda in particolare la tempistica con cui dovrebbero arrivare i compensi per l’organizzazione della competizione, affidata al promoter cinese Uvs. Il pagamento doveva avvenire durante il soggiorno a Shanghai, ma i 3,3 milioni di euro da dividere tra Juventus, Lazio e Lega (1,5 milioni a testa per i due club e 300 mila euro per la Lega) non sono ancora stati versati.

Per evitare troppe polemiche si è mantenuto il massimo riserbo su un problema non di poco conto fino a che era possibile, ma ormai “l’arcano” è venuto alla luce: gli organizzatori cinesi, infatti, hanno pagato solo una piccola tranche prima dell’evento, ma il rischio è che la Lega si trovi nella condizione di non poter pagare le due società.

Il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, si trova quindi notevolmente in imbarazzo nei confronti dei due club visto che è stato proprio l’organismo di cui lui è a capo a spingere per l’organizzazione all’estero dell’evento. Una pratica di questo tipo, infatti, non avviene da parte dei campionati stranieri, che hanno invece una migliore organizzazione e introiti più elevati.

Già negli anni passati, però, da parte di alcuni club coinvolti nella finale di Supercoppa Italiana non sono mancate le proteste ritenendo superfluo andare fino in Asia per dsputare un’unica gara. Partire per una località così lontana, infatti, presuppone un lungo viaggio, con relativo fuso orario, e una modifica nella preparazione atletica che può avere ripercussioni nei mesi successivi. A questo punto diventa fondamentale chiedersi se davvero ne valga la pena. Nonostante questo, però, per i prossimi anni si valutano destinazioni alternative per la Supercoppa Italiana: le mete più accreditate sono Australia, Canada e Qatar.

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.

4 COMMENTI

  1. “Il presidente della Juventus ha fatto partecipare il club ad un evento senza assicurarsi dell’organizzazione, della scelta dell’impianto,della reale affluenza allo stadio, e degli aspetti di carattere remunerativo della partecipazione. Complimenti per l’ennesima sciagurata gestione”

    • Cosa c’entra la Juventus ?
      La lega ha organizzato tutto, Lotito e gli amici di Infront in primis.
      Due anni fa la Juve si rifiutò di andare in Cina a giocare e per tutta risposta dovette giocare a casa della Lazio regalando tutto l’incasso a Lotito !!!!
      La vergogna è la mafia della Lega Calcio !!!

  2. Stai zitto pagliaccio….cosa centra il presidente della juve con questo….si deve eseguire quello che stabilisce la federazione…la unica colpevole…noi per regolamento avremmo dovuto giocare in casa come vincitori dello scudetto…Ma sono vari anni che fanno quello che vogliono….sei ridicolo…nasconditi

  3. I “soliti noti” parlano tanto per sparlare; guardano squadre che riescono a malapena ad entrare nella parte sinistra della classifica.

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