Proprietà e stadio sono stati insieme al mercato i due grandi temi dell’estate in casa Milan. La società rossonera che ha portato a conclusione l’accordo per l’ingresso del broker thailandese Bee Taechaubol per il suo ingresso nel capitale del Milan al 48% per  480 milioni di euro, ha anche proseguito le sue valutazioni sullo stadio.

Quando tutto sembrava fatto per il Portello, l’area di proprietà di Fondazione Fiera Milano, l’operazione è saltata (con una tempistica molto contestuale all’accordo con Bee) con tanto di polemica a colpi di comunicati stampa, e si sono fatte strada due nuove soluzioni.

La prima – come riferisce oggi il quotidiano Milano Finanza – riguarda i terreni dell’ex area Falck a Sesto San Giovanni, di proprietà dell’immobiliarista e costruttore Davide Bizzi. La seconda opzione, allo studio proprio in questi giorni, è invece relativa a un terreno (di proprietà di un fondo d’investimento immobiliare di un gruppo del settore) a Rho-Pero, proprio a ridosso dell’area dove ora è in corso Expo.

In comune le due aree hanno la disponibilità immediata e non dovrebbero avere bisogno di particolar interventi di natura infrastrutturale.

Tra i vantaggi: il collegamento (di entrambe) con la rete dei servizi di trasporto locale. Aspetto che sopperirebbe al fatto di essere zone più periferiche rispetto al Portello.

La stima è di 5 mila euro per ogni posto a sedere. Ovvero un investimento complessivo di 300 milioni di euro, pari all’esborso che era stato previsto per il Portello.

La partnership per la realizzazione sarebbe tra Fininvest – Milan e i partner (Emirates pare aver già manifestato interesse anche per i naming rights) più un 50% di ricorso ai finanziamenti bancari.

Sempre secondo Milano Finanza gli istituti di credito (tra cui in prima linea dovrebbe esserci Unicredit) dovrebbero infatti intervenire con la concessione di linee di finanziamento fino a 150 milioni.

Spunta inoltre un elenco di società di costruzione che potrebbero essere chiamate alla realizzazione: Colombo Costruzioni di Lecco, il general contractor di Udine Rizzani De Eccher e la Cooperativa muratori e braccianti (Cmb) di Carpi (Modena).

A questo punto tutto sembra legato soprattutto alla chiusura – che ormai sembra più che altro una questione di tempi e di formalità – con Taechaubol e soci, visto proprio la necessità attraverso questa di fare cassa.

Come rivelato dal numero di Milano Finanza del 15 agosto ancora oggi in edicola, tra i soci del broker thailandese c’è Li Shiling, presidente della cinese Citic Guoan e vicepresidente della capogruppo Citic Group Foundation, cui fa capo il controllo di Citic Securities, la banca d’affari che ricopre il ruolo di advisor per il consorzio messo in piedi da Mr Bee. Li Shiling è inoltre proprietario del Beijing Guoan Football Club, la squadra di Pechino che rappresenta uno dei veicoli tramite il quale il governo cinese intende promuovere lo sviluppo del calcio nel Paese asiatico.

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